Immigrati, protesta al Cara di Castelnuovo di Porto: “Dateci i bus per Roma”

Immigrati, protesta al Cara di Castelnuovo di Porto: "Dateci i bus per Roma"
Immigrati, protesta al Cara di Castelnuovo di Porto: “Dateci i bus per Roma”

ROMA – Sulla Tiberina proteste e cariche per la diaria da due euro e mezzo per i richiedenti asilo politico. Alla stazione Anagnina la disperazione di 170 profughi, scalzi, affamati e stanchi dopo aver trascorso la notte in pullman, da Taranto, dove erano sbarcati: erano sicuri che a Roma sarebbero stati accolti come gli era stato promesso in Puglia, invece ad aspettarli non c’era nessuno. A notare i tre torpedoni e l’assembramento sono stati per caso gli agenti di una volante della polizia. Solo allora si è messa in moto la macchina dell’assistenza.

“È inaccettabile che siano stati abbandonati così – protesta l’Unhcr, l’organismo dell’Onu per i rifugiati -. Sono mesi che chiediamo un piano di accoglienza strutturato che non c’è”. Scene drammatiche che testimoniano come l’emergenza immigrazione si stia abbattendo sulla Capitale dove nell’ultima settimana sono già arrivati centinaia di profughi. Alcune decine atterrati notti fa a Fiumicino. Fantasmi spediti nella Capitale.

Scrive Rinaldo Frignani sul Corriere della Sera:

Ma all’alba di ieri, in via Tiberina, la protesta di 200 dei 758 ospiti del Cara di Castelnuovo di Porto è stata eclatante: uomini, donne e bambini hanno bloccato la strada, esponendo cartelli sui quali era scritto «Trattateci come gli esseri umani». Alla base della manifestazione, cominciata alle 6.30 – il traffico a Roma nord è rimasto paralizzato per ore -, il diritto al «pocket money» per le piccole spese. Alle 9 polizia e carabinieri sono intervenuti per liberare la strada: i rifugiati hanno fatto resistenza passiva, ne è nato un duro confronto sfociato nell’intervento delle forze dell’ordine. Tre stranieri sono stati fermati, altri sono in caserma per accertamenti. In serata nel centro presidiato dalla polizia è scattato lo sciopero della fame. «Quei 2,5 euro – spiegano le associazioni dei migranti – servono per comprare cibo, quaderni e matite per i bambini, raggiungere Roma con i bus. Gli agenti hanno provato a portare via di peso i migranti sdraiati pacificamente per terra e poi sono partite le cariche con donne e uomini manganellati e spintonati».

Per il direttore del Cara Vincenzo Lutrelli «gli animi restano agitati, i manifestanti vogliono parlare con la Prefettura, ente appaltante del pocket money. I 2,5 euro si assegnavano in modo illegittimo, e poi qui c’è un negozietto dove acquistare tutto quello che serve». E mentre domani proprio in Prefettura sarà sottoscritto un accordo per l’attivazione a livello sperimentale di uno sportello per i richiedenti asilo, i deputati Ileana Piazzoni (Sel) e Khalid Chaouki (Pd) accusano «la precedente amministrazione del centro che avrebbe erogato ai migranti, in contrasto con le norme vigenti, la diaria in contanti, oltre ad abbandonare la struttura in condizioni fatiscenti».

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