Imu, Monti, elezioni e Rosarno: prime pagine e rassegna stampa

Doppio affondo di Monti. Il Corriere della Sera: “Mario Monti invita gli italiani a dare la «spallata» contro chi blocca il Paese e attacca gli «irresponsabili» che stavano portando l’Italia «verso il precipizio» e che lo hanno costretto ad aumentare le tasse”. Un difficile equilibrio. Editoriale di Antonio Polito:

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“Non deve stupire che perfino Matteo Renzi, un giorno dopo Stefano Fassina, abbia attaccato Mario Monti dandogli del demagogo. Quando si avvicinano le elezioni i politici cambiano pelle: anche chi voleva essere leone si fa volpe, e se necessario pure gazzella, pur di raggiungere l’obiettivo della conquista del potere, che in un partito è il fine ultimo dell’azione politica. E il partito di Bersani è ormai un partito disciplinato. Così come il New Labour di Blair «silenziò» la sua ala sinistra per vincere le elezioni dopo 18 anni di digiuno, nel Pd di Bersani si sta dunque «silenziando» l’ala destra, che a dire il vero spesso si autosilenzia da sola”.

Il sogno della Lega vale 16 miliardi ma si scontra con il Muro dell’Irpef. L’approfondimento di Rita Querzé:

“«Il 75 per cento delle tasse pagate dai lombardi resti in Lombardia». Che cosa significa in concreto? E cosa comporterebbe se altre regioni del Nord pretendessero la stessa cosa? Gli esperti di finanza pubblica sono concordi: così si smonta l’Italia come un puzzle. Secessione. Ma gli amministratori leghisti e pidiellini del Nord non sentono ragioni. «Le Regioni a statuto speciale come il Trentino Alto Adige lo fanno già. Ora tocca anche a noi», rivendica tra gli altri Roberto Ciambetti, assessore al Bilancio del Veneto. 
Ma andiamo con ordine, calcolatrice alla mano. Nel 2010, ultimo anno disponibile, gli abitanti del Veneto hanno versato circa 73 miliardi in tasse e imposte di ogni tipo (considerando sia quello che è andato allo Stato che quanto è finito nelle casse degli enti locali). Sul territorio sono tornati sotto forma di servizi ai cittadini circa 52 miliardi. «Vede che i conti non quadrano?», si infervora il nostro assessore al Bilancio. «In sostanza solo il 72% di quello che abbiamo versato in tasse ha ripreso la via del Veneto”.

Maggioranza da costruire se 2 regioni-chiave vanno al Pdl. L’approfondimento di M. Antonietta Calabrò:

“Per il Senato e quindi per il futuro governo, la partita è aperta, è come quando si lancia in aria una monetina, «toss up», appunto. Le due coalizioni (centrosinistra e centrodestra) sono distanti circa un dieci per cento, con in testa il centrosinistra, ma…. Ma per effetto del diverso premio attribuito dal Porcellum (su base nazionale alla Camera e su base regionale a Palazzo Madama), la maggioranza della coalizione guidata da Pier Luigi Bersani è netta a Montecitorio, mentre al Senato sarà l’esito di alcune Regioni-chiave a sancire se il centrosinistra potrà «fare da solo» o se Monti e la sua «Scelta civica» potranno essere l’ago della bilancia. Il premier, infatti, non ha alcuna possibilità di vincere alla Camera né in alcuna regione al Senato. In queste condizioni, per poter pesare nella formazione del prossimo governo, Monti deve sperare che Berlusconi vinca in alcune delle Regioni in bilico. Se questo accadesse i seggi del «partito di Monti» diventerebbero decisivi al Senato per fare il governo sulla base di una alleanza con la coalizione di centrosinistra. Paradossalmente, insomma, Monti deve «tifare» Berlusconi”.

La battaglia dell’Imu. La Repubblica: “Monti accusa il Pd e il centrodestra. Salta il convegno dei cattolici a Todi. Il Cavaliere in tv litiga con la Gruber ”

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Il fisco nell’urna. Editoriale di Massimo Giannino:

“Viviamo il tempo di ferro della crisi globale e del «rigore necessario». L’economia non produce più ricchezza. C’è molta spesa da tagliare, e poco reddito da redistribuire. La pecora di Olof Palme è ormai tosata fino all’osso per molti, mentre resta intonsa per il famoso 1 per cento evocato dalle proteste di «Occupy Wall Strett». È naturale che gli schieramenti in lotta si combattano sul campo minato del fisco, dell’equità e della progressività del prelievo, delle ricette contro l’evasione. Gli italiani sono provati, e chiedono chiarezza ai partiti: il salasso sugli immobili ha prosciugato i bilanci delle famiglie e azzerato le tredicesime dei lavoratori”.

 L’Europa: l’Imu diventi più equa. La Stampa: “Disoccupazione giovanile record: a novembre sale al 37% tra la popolazione attiva, ai massimi dal 1992”.
Il pioniere del terzo polo. Editoriale di Elisabetta Gualmini:
“Per la prima volta dall’inizio della Seconda Repubblica potrebbe nascere, con Mario Monti, il terzo polo. I tentativi precedenti sono stati transitori e fallimentari, ma ora le condizioni appaiono più favorevoli. Non è questione di vecchio-nuovo, di conservatorismo-innovazione, categorie sempre in voga nel lessico politico, di facile presa e applicabili a piacimento. È ancora bellamente una questione di posizionamento sull’asse destra-sinistra… e di occupazione del centro”.

Intervista di Luigi La Spina a Elsa Fornero:

“Questo governo ha allontanato la crisi, ma da tecnico non mi ricandido. Sì alla lista del premier, temo però elementi che la impoveriscano o ne riducano la portata di novità. L’azione di questo governo è stata determinante nell’allontanare dal Paese una situazione di crisi finanziaria che avrebbe avuto conseguenze molto pesanti per le famiglie italiane. L’idea che questa prospettiva sia stata evitata per l’azione di questo governo, e magari anche per quello ho realizzato in questo governo, mi fa rispondere alla domanda in modo affermativo”.

Carceri, la Corte dei diritti condanna l’Italia: inumane. Scrive Francesco Grignetti:

“La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo condanna l’Italia: le nostre carceri sono indegne dell’Europa; il sovraffollamento «inumano e degradante», e quantifica in 100 mila euro il risarcimento per i 7 detenuti che hanno fatto ricorso. Lancia inoltre un ultimatum: l’Italia ha un anno per rimediare al sovraffollamento. Se si considera che sono 550 i ricorsi depositati a Strasburgo (e altri ne arriveranno), lo Stato potrebbe pagare una multa salatissima. La condanna europea non è inaspettata. Il dramma delle carceri è noto, ma la politica ha voltato la testa”.

Nell’inferno di Rosarno gli uomini sono tornati schiavi. L’inchiesta di Giuseppe Salvaggiulo:

“Sbaglia chi dice che a Rosarno, tre anni dopo la rivolta dei migranti, le devastazioni, la controrivolta degli italiani, la caccia all’uomo e infine la deportazione dei neri, tutto è come prima. È peggio. Gli africani sono di nuovo mille, come allora: arrivati in autunno, ripartiranno in primavera dopo aver raccolto agrumi a 25 euro al giorno, anche se adesso i padroni prediligono il cottimo che aumenta la produttività: un euro a cassetta per i mandarini e 0,50 per le arance, in ogni cassetta 18-20 chili di raccolto. Nel pieno della stagione lavorano trequattro giorni a settimana, a chiamata, versando tre euro al caporale che li carica all’alba sul pullmino. Nei giorni di magra girano in bici nella piana, fanno la spesa ai discount, cucinano riso e ali di pollo in bidoncini arrugginiti, si ubriacano di birra, litigano tra loro”.

Il Fatto Quotidiano: “Tagliano pensioni e ospedali ma comprano sommergibili”. Mai dire nord. Editoriale di Marco Travaglio:

“Bobo Maroni l’aveva detto un anno fa, in tempi non sospetti, con la ramazza in mano: “Se Berlusconi appoggia Monti, poi quando si andrà alle elezioni non può chiedere alla Lega di fare accordi” (27-1-2012). Per carità, “Berlusconi è una persona che ammiro, anzitutto perché è presidente del Milan di cui sono tifosissimo e perché ha sempre dato sostegno alle mie richieste, ma la sua decisione di schierarsi col governo ha sancito la fine di un ciclo politico” (12-3). Anche il vecchio Bossi concordava tranchant: “Silvio politicamente è finito” (30-7). E Bobo padanamente rincarava su Facebook:”Secondo Libero la grande ammucchiata Bersani-Vendola-Casini farà tornare la Lega alleata di Berlusconi. Ma chi l’ha detto? Ma chi lo vuole?” (2-8). Ci mancherebbe, ma che scherziamo?”L’alleanza Lega-Pdl è una cosa che mi pare di aver già visto qualche anno fa: un déjà vu. Noi siamo per il cambiamento, per il nuovo e guardiamo al futuro. Il futuro è ‘ Prima il Nord’, una Lega forza egemone che aggrega forze e non è aggregata” (28-8)”.

L’Europa: Monti vi ha rovinato. Il Giornale: “Imu ingiusta e troppe tasse”. I tecnici del fisco spietato. Editoriale di Vittorio Feltri:

Alcuni giorni fa Piero Ostellino ha scritto sul Corriere della Sera un articolo sapi­damente critico a proposito dell’entra­ta in vigore del cosiddetto redditome­tro, strumento utile – nelle intenzioni del legisla­tore – per stanare gli evasori fiscali. Non l’avesse mai fatto. Ieri, sul medesimo quotidiano, è appar­sa una lettera piccata del direttore dell’Agenzia delle entrate, Attilio Befera, in risposta al noto editorialista (liberale), nella quale si pretende di spiegare che il citato redditometro in realtà è una cosa meravigliosa e sarebbe piaciuta addirittura a Karl Popper, quello della «società aperta».
Non desideriamo entrare in questa polemica in qualità di esperti, anche perché tali non sia­mo. Semmai attendiamo la replica di Ostellino. Nel frattempo, ci sia però consentita qualche os­servazione. Befera sostiene, in estrema sintesi, che se uno spende più di quanto denunci deve giustificarsi: dove sei andato a prendere i soldi? Se il contribuente non fornisce risposte soddisfa­centi, sono cavoli suoi. L’onere della prova non spetta all’Agenzia delle entrate, ma al cittadino. E questo è il punto delicato”.

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