ROMA – ” Nel paradiso della sanità italiana – scrive Marco Gasperetti del Corriere della Sera – la Toscana, un’Asl (quella di Massa) finisce sotto accusa per un buco colossale da 240 milioni. Ma dopo tre sentenze (una condanna e due assoluzioni) si continua a indagare e il caso giudiziario diventa anche politico. Non solo perché tra gli inquisiti c’è il presidente della Regione, Enrico Rossi (Pd) candidato al secondo mandato della legislatura con l’ok del premier Matteo Renzi, ma perché alcune intercettazioni contenute nelle motivazioni pubblicate ieri della sentenza di assoluzione dell’ex dg dell’Asl, Antonio Delvino, getterebbero nuove ombre sull’operato del governo della Regione”.
L’articolo di Gasperetti: Tanto da spingere l’opposizione, con i consiglieri di Forza Italia Jacopo Ferri e Stefano Mugnai, a ipotizzare che «con significative anticipazioni di cassa» si è cercato di «palesare l’immagine di una Regione virtuosa da sfruttare sotto il profilo politico» (…)
Ci sono poi tre telefonate, intercettate, che coinvolgono il governatore. Il 2 maggio 2012 Rossi parla con Daniela Scaramuccia, ex assessore alla Sanità. «Stavo guardando le chiusure dei bilanci 2011 — dice Rossi — che vanno bene, però volevo discutere… sulla definitiva. Perché avremmo l’opportunità di farle chiudere tutte in pareggio, tranne due. Però dobbiamo discuterlo assieme perché è delicata ovviamente… perché quest’anno più aziende chiudiamo in pareggio più soldi prendiamo. Non sarebbe male una volta chiuderne un po’ in pareggio».
Enrico Rossi ha sempre difeso la trasparenza del suo operato e della giunta ricordando che fu proprio lui a denunciare al giudice le anomalie dell’Asl di Massa.