Inps scrive a pensionato: “Lei è ancora vivo?”. Boeri lo sa?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Marzo 2016 - 13:14 OLTRE 6 MESI FA
Inps scrive a pensionato: "Lei è ancora vivo?". Boeri lo sa?

Inps scrive a pensionato: “Lei è ancora vivo?”. Boeri lo sa?

ROMA – Inps scrive a pensionato: “Lei è ancora vivo?”. Boeri lo sa?A metà tra l’esilarante e lo spaventoso, un cameo di Riccardo Ruggeri su Italia Oggi segnala una strana lettera che gli è giunta da una fantomatica banca che per conto di Inps gli chiede perentoriamente di dimostrare che lui, pensionato residente all’estero, è ancora in vita. L’articolo è una controrisposta aperta e indirizzata a Tito Boeri, con i toni di un sarcasmo non muscolare ma apprensivo, come si addice a chi, fin troppo esperto delle cose del mondo, ha imparato a conoscere l’assurdità intrinseca di ogni potere.

[…] Circa duemila battute in un italiano improbabile, è in tre lingue, come è d’uso in Svizzera (italiano, tedesco, francese), con un modulo precompilato, non porta né data né firma, l’indirizzo è esatto ma il riferimento allo Stato no. Infatti, non riporta Svizzera o Schweiz o Suisse, ma chissà perché Switzerland. Attacca con una affermazione perentoria: «Inps ha affidato a citi l’obbligo di verificare l’esistenza in vita di tutti i pensionati residenti all’estero, almeno una volta all’anno».

In calce, ripeto, nessun nome, nessuna firma, nessuna data, ma un logo tutto minuscolo, citi in blu, con un arco rosso sulle tre lettere finali; lo sa che l’arco è un simbolo massonico?  E poi, mi scusi, come può permettere che questi yankee definiscano «Testimone Accettabile» (sic!) le nostre ambasciate e consolati, ove vado a mostrare, a distratti impiegati, che sono vivo?

Leggo su internet che nel 2008 citi (credevo fosse l’anagrafe, invece è una banca), pur avendo la tripla«A» era in bancarotta, di certo fraudolenta. La lettera contiene una serie di minacce, se non si dovesse eseguire pedissequamente la procedura. Una è perentoria, è in grassetto: «La invitiamo a NON inviare alcun tipo di richiesta presso la casella postale denominata PO Box 4873, Worthing, BN99 3BG, UK in quanto non verrà presa in considerazione».

Mi scusi, ma solo un idiota potrebbe mettersi in contatto con un PO Box del West Sussex, e poi per cosa? Le confesso che non pensavo di meritarmi, dopo una vita dedicata al lavoro, che dei bancarottieri yankee controllino, seppur dalla città più soleggiata del UK (lo sapeva?), se sono o meno vivo. Mi consenta la franchezza, la lettera di citi è imbarazzante, è pervasa da un olezzo strano, mi ricorda quello dei crisantemi fané, quando si sta molti giorni senza cambiare loro l’acqua […] (Riccardo Ruggeri, Italia Oggi)