Ior, Ernst Von Freyberg in bilico dopo solo 16 mesi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Luglio 2014 - 12:44 OLTRE 6 MESI FA
Ior senza pace Presidente in bilico dopo solo 16 mesi

Ior

ROMA – Era stato nominato in extremis nel febbraio 2013, dopo l’annuncio delle dimissioni di Benedetto XVI. Era arrivato dalla Germania per risollevare le sorti dello Ior, l’Istituto per le Opere di Religione, rimasto per nove mesi senza presidente in seguito alla cacciata di Ettore Gotti Tedeschi avvenuta nel maggio 2012 in piena bufera Vatileaks: ora a scricchiolare sempre di più sembra essere proprio la sua poltrona. Ernst Von Freyberg, l’avvocato-imprenditore tedesco che guida la banca vaticana, potrebbe lasciare il suo posto nelle prossime settimane.

Scrivono G. Galeazzi e A. Tornielli sulla Stampa:

Visti i precedenti che hanno caratterizzato la vita interna dello Ior vien subito da pensare a lotte di potere, a gruppi che si contendono l’ambito controllo della «banca vaticana» le cui finanze sono state usate per operazioni di vario genere, come dimostrano gli ultimi episodi emersi, come il regalo di 15 milioni di euro alla Lux Vide di Ettore Bernabei. In realtà la spiegazione è al tempo stesso più semplice e più complessa. Più semplice perché ormai tutti nei sacri palazzi parlano della necessità di avere un presidente dello Ior a tempo pieno e non part-time. Von Freyberg è presente a Roma mediamente tre giorni alla settimana, non ha trasferito la famiglia dalla Germania, ha un’industria da mandare avanti. Più complessa, perché in realtà all’origine della possibile uscita di scena del presidente, sempre che questa poi avvenga, ci sarebbero incomprensioni sulla gestione interna dello Ior.

Come si ricorderà von Freyberg, poco dopo essersi insediato, grazie a un ufficio stampa professionale dedicato solo all’Istituto, aveva iniziato una campagna mediatica per dimostrare il nuovo corso improntato alla trasparenza. Nella sua prima intervista aveva parlato dell’ottima squadra che stava formando insieme al direttore generale Paolo Cipriani e al suo vice Massimo Tulli. Poco dopo i due dirigenti erano stati costretti a lasciare lo Ior. Accadeva esattamente un anno fa, a seguito degli sviluppi dell’inchiesta su monsignor Nunzio Scarano. Il piccolo incidente mediatico non aveva però messo in discussione la fiducia dei vertici vaticani nei confronti di Freyberg, la cui gestione è stata caratterizzata da una serie di importanti consulenze e incarichi affidati a società esterne.

Un ruolo significativo nella vicenda l’ha svolto monsignor Battista Ricca, che Papa Francesco ha nominato ad interim prelato dello Ior, incaricato per statuto a mantenere il collegamento tra l’Istituto e la commissione cardinalizia di vigilanza. È stato Ricca nelle scorse settimane a mettere per iscritto alcune obiezioni in una lettera a von Freyberg, criticandolo per non aver sempre e puntualmente fornito tutte le informazioni richieste alla commissione cardinalizia, ad esempio sulla consulenza affidata a Promontory (chiamata a revisionare tutti i conti della «banca vaticana») e sugli avanzamenti nel processo di adeguamento contro il riciclaggio.

Secondo molte fonti d’Oltretevere, ora anche la nuova Segreteria per l’Economia, guidata dal cardinale australiano George Pell, propenderebbe per il ricambio e punterebbe a inglobare in qualche modo sotto la sua egida pure lo Ior, riformando l’Istituto secondo un modello più manageriale e moderno, e semplificando l’attuale struttura. In questo ambito di riforma potrebbero essere deciso il rinnovamento parziale o totale dei vertici della «banca vaticana».
I prossimi giorni saranno cruciali per sapere che cosa accadrà: è riunito fino a venerdì il C8 dei cardinali per la riforma della Curia, sono previste riunioni della commissione cardinalizia di vigilanza sullo Ior e del Consiglio per l’Economia. In ogni caso l’incarico di von Freyberg è in scadenza, come quello di tutto il board, essendo egli subentrato soltanto per completare il quinquennio iniziato nel settembre 2009 da Gotti Tedeschi.