La compagna di Tortora scrive al sindaco di Pompei: “L’ex pm Marmo si dimetta”

L'articolo del Giornale
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ROMA – “Per un pm nei guai – scrive Maria Teresa Meli del Giornale – un altro ex pm che non se la passa proprio bene, da quando è tornato alla ribalta delle cronache diventando assessore alla Legalità a Pompei: Diego Marmo, l’accusatore di Enzo Tortora”.

Ieri Il Mattino ha pubblicato una lettera della compagna del presentatore tv, Francesca Scopelliti. Una lettera durissima, a dispetto delle scuse per l’errore commesso affidate a 30 anni di distanza, da Marmo, al quotidiano Il Garantista. Una lettera amara, in cui la compagna di Tortora chiede al sindaco di Pompei, Nando Uliano, di ritirare la delega all’ex pm. «Una semplice domanda, sindaco Uliano – scrive la Scopelliti dopo aver ricostruito l’odissea giudiziaria del presentatore tv – avrebbe mai dato la delega ai lavori pubblici a un ingegnere che ha costruito un ponte crollato il giorno dopo dell’inaugurazione? Diego Marmo è un magistrato che – perseguendo un innocente e dando mostra di colpevole negligenza e di spaventosa protervia – ha fatto crollare la giustizia, ha offeso il diritto, ha umiliato quella toga che invece dovrebbe, secondo il dettato costituzionale, essere una garanzia per i cittadini. Marmo dovrebbe, per dignità, dimettersi, ma so che non lo farà. E allora chiedo a lei un atto di coraggio: ritiri quella delega».
Nella lettera la compagna di Tortora ricorda con amarezza le parole usate da Marmo durante la requisitoria del processo di primo grado, la definizione di Tortora come «cinico mercante di morte», l’accusa di essere stato eletto con i voti della camorra. Un teorema poi franato in Appello e in Cassazione: «Non fu – ricorda la Scopelliti – semplicemente un errore, come se ne fatto ovunque e quindi anche nei tribunali: fu, come la definì Giorgio Bocca, una pagina vergognosa di “macelleria giudiziaria”».

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