Laura Boldrini, Bechis su Libero: “Alla Camera sale spesa per caffè e prosecco”

Laura Boldrini, Bechis su Libero: "Alla Camera sale spesa per caffè e prosecco"
Laura Boldrini, Bechis su Libero: “Alla Camera sale spesa per caffè e prosecco”

ROMA – La Boldrini risparmia, scrive Franco Bechis su Libero, “ma solo l’1%. E sale la spesa per caffè e prosecco”.

L’articolo di Bechis su Libero:

La montagna ha davvero partorito un topolino. La Camera ha versato nel 2013 alla «Milano ’90» di Sergio Scarpellini 38 milioni e 758 mila euro circa in affitti e servizi. Nel 2012 il versamento era stato di 39 milioni e 472 mila euro. La differenza fra le due cifre è di poco inferiore ai 714 mila euro. Il risparmio a consuntivo è quindi dell’1,8% rispetto all’anno precedente. Davvero pochino se si considera che nel frattempo la Camera dei deputati ha disdettato il contratto di locazione e servizi che riguardava uno – il più grande – dei palazzi di piazza San Silvestro dove erano ospitati più di 200 uffici personali dei deputati. La disdetta era operativa dal primo gennaio dell’anno scorso, e quindi già in questa legislatura quegli uffici non erano a disposizione dei nuovi eletti. Ma il costo per la Camera è stato quasi identico a quello dell’anno precedente, a fare i conti con il rendiconto delle spese ordinate dell’amministrazione messe on line da questa settimana anche per quello che riguarda il secondo semestre 2013. Il contratto base di pura locazione è sceso da 23,8 a 23,188 milioni di euro. Quello complementare per la ristorazione e altri servizi è restato sostanzialmente immutato, passando da 14,299 a 14,249 milioni di euro. E anche le altre spese che vedevano come contraente la Milano ’90 sono cambiate in modo quasi impercettibile. Quel risparmio dell’1,8% è proprio la chiave del primo anno di governo di Laura Boldrini a Montecitorio.

Nonostante grandi proclami e numerosi provvedimenti di spending review, la presunta cura draconiana sulle spese amministrative del palazzo più grande della politica ha dato scarsi frutti. Rispetto all’ultimo anno di guida di Gianfranco Fini un risparmio in effetti c’è stato, e ammonta a 2,2 milioni di euro. Siccome la spesa complessiva per contratti è scesa da124,02 a 121,75milioni dieuro, la riduzione percentuale è stata appunto dell’1,8%, e obiettivamente ci si attendeva ben di più. Come per il pollo di Trilussa, in quella riduzione complessiva però c’è chi ci haguadagnato echi inveceha persoassai di più. La nuova infornata di deputati ha cambiato ad esempio la forniture della buvette di Montecitorio. Aumentano le riserve di caffè, per cui si è speso l’8,90% in più (con gioia della Lavazza, fornitrice ufficiale per i deputati).

Si capisce perché a palazzo c’è più nervosismo e ogni tanto parte qualche parola di troppo. C’è però anche un’altra voce del listino della spesa per il bar dei deputati che può dirla lunga su qualche eccesso in aula: la spesa per bollicine. Per lo spumante il 2013 è stato anno di vero boom: gli acquisti sono cresciuti del 34,09%, anche se in buvette si servono solo calici e bottiglie esclusivamente per gli incontri di rappresentanza dei vertici dell’istituzione. Sono però cambiati i gusti: sceso del 41,62% il consumo di brut Ferrari, e aumentato del 129,35% quello di prosecco, di cui è forniture unico la Val d’Oca. Chissà se è colpa dell’arrivo in massa di deputati a cinque stelle, che non la vedono di buon occhio, ma ha perso rispetto al 2012 quasi l’80% del suo fatturato con i deputati la Nestlè, produttore globale di cioccolato spesso contestato da chi ha idee non global. In compenso i nuovi deputati sembrano ottimi carnivori: sono cresciuti del 50% – almeno negli importi- gli acquisti dalla Marr del gruppo Cremonini (specializzata in hamburger, ma distributrice di ogni gene- re di cibo). Diminuiscono le spese per telefoni fissi e Internet, in compenso aumentala bollettaper itelefonini (anchese solo dell’1,4%).

Lieve riduzione rispetto all’epoca Fini anche per le spese fotografiche del palazzo, che erano aumentate sensibilmente nel primo semestre. Nel 2013 comunque si vede l’impronta della Boldrini anche in questo settore: ridotte sensibilmente: è ancora sotto contratto il fotografo preferito di Fini, Enrico Para, ma la sua Impero Fotografico (che ha nel simbolo l’aquila romana che tanto piace ai nostalgici del fascismo) è finita in fondo alla classifica. Il nuovofotografo di fiducia della Boldriniè diventatoUmberto Battaglia con la sua Comunication net. Nel 2013 ha fatturato 152.386,22 euro contro i 140.326,38 dell’anno precedente, con un aumento dell’8,6%. Può festeggiare. Naturalmente a prosecco.

 

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