Lega, verso il processo a Bossi e figli. Pm contestano 40 milioni di rimborsi elettorali

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Novembre 2013 - 09:27 OLTRE 6 MESI FA
Bossi rischia il processo

Bossi rischia il processo

ROMA – Bossi alla sbarra? A 7 giorni dalle primarie leghiste la famiglia del senatur rischia il processo: I pm contestano 40 milioni di rimborsi elettorali usati per vestiti, ristoranti e shopping. Nei guai Umberto, i figli Renzo e Riccardo, Rosi Mauro e Belsito.

L’articolo di Matteo Pandini di Libero:

Le agenzie di stampa parlano di 40 milioni di finanziamento pubblico scandagliati dai magistrati, mentre gli ultimi 17 sono stati bloccati dall’inchiesta del 2012. In sostanza, sono i quattrini di rimborso elettorale elargiti sulla base dei rendiconti al Parlamento del 2008 e 2009 e ora contestati dalla procura di Milano. Abbiamo detto che la tempistica è certamente sfortunata per il fondatore padano: però i magistrati sono sicuri di avere prove robuste. Il Senatur deve rispondere di «truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche»: truffa allo Stato commessa, secondo i pm, in concorso con lo scomparso segretario amministrativo Maurizio Balocchi per il rendiconto dell’esercizio 2008 e con l’allora tesoriere leghista Francesco Belsito per il 2009 e 2010, ingannando i presidenti di Camera e Senato nonché i revisori pubblici delle due assemblee, i quali autorizzavano la liquidazione dei rimborsi sulla base di conti sbagliati. E che di fatto nascondevano spese estranee alle finalità del partito o esborsi senza giustificazione. La notizia è stata rilanciata ieri pomeriggio dal sito del Corriere, che fornisce molti dettagli. Nell’inchiesta sono coinvolti anche i figli del Senatur, Renzo e Riccardo, l’ex vicepresidente del Senato Rosi Mauro e naturalmente l’ex tesoriere Belsito: sono incriminati per l’ipotesi di reato fino alla fine del 2011) di «appropriazione indebita», per scopi estranei agli interessi e alle finalità dell’associazione politica, di 3 milioni di euro del denaro depositato sui conti della Lega e proveniente appunto dal finanziamento pubblico. L’aggravante del danno patrimoniale di rilevante entità è addebitata a Bossi senior (208.000 euro) e soprattutto a Belsito per 2 milioni e 400.000 euro.

A questo proposito, fonti di via Bellerio osservano che il partito è parte lesa. E ricordano che con l’avvento di Maroni al comando, il bilancio è certificato e controllato da un’agenzia esterna. Secondo il Corriere, i pm Robledo- Pellicano-Filippini contestano a Bossi 15 spese, tra le quali 1.583 euro di lavori edili nella casa di Gemonio, altri 13.500 e 20.000 euro in due assegni rubricati «casa Capo lavori», ancora 81.000 euro di lavori edili ma per la casa di Roma, 9.000 euro per il ricovero di un figlio, 160 euro per un re- galo di nozze, 26.000 euro di capi d’abbigliamento, 2.200 euro di gioielli, 1.500 di cure dentistiche. A Renzo Bossi sono contestati 145.000 euro in 20 spese, fra l’al – tro per 12 multe, due cartelle esattoriali, l’assicurazione dell’auto, e l’acquisto (77.000 euro) del titolo di laurea albanese presso l’Università Kristal di Tirana. Circostanza che era stata smentita seccamente dall’ex consigliere regionale.A Riccardo Bossi, figlio del primo matrimonio del Senatur, sono contestati 157mila euro in 48 pagamenti. Rosi Mauro, invece, avrebbe abusato dei soldi dei cittadini per 99mila euro, la maggior parte dei quali per comprareuna laurea in Albania a una persona a lei vicina, Pierangelo Moscagiuro.

La Mauro è poi stata espulsa dalla Lega, così come Belsito. L’ex tesoriere si vede contestare 2,4 milioni in 209 pagamenti per acquisti da Louis Vuitton, dal fiorista, in enoteca, in ristoranti bar e rosticcerie, negozi di elettronica e serramenti e articoli sportivi, armerie, bonifiche antintercettazioni, fatture del telefono e della luce, multe e cartelle esattoriali, ma soprattutto moltissimi prelievi in contanti e spese sostenute per persone a lui vicine. Sempre secondo il Corriere, la Procura chiude anche il filone d’inchiesta sulle operazioni estere, nemmeno tutte riuscite, di Belsito. Che tra l’altro aveva provato a investire in Tanzania. Al tesoriere viene contestata l’ipo tesi di «appropriazione indebita» per5,7milionidi euro.Ipmhanno invece chiesto di archiviare le posizioni di Roberto Calderoli della moglie di Bossi, Manuela Marrone. Salvini ha commentato: «Finito (forse) con Berlusconi Ruby, adesso il Tribunale di Milano riprende a occuparsi di Bossi e della Lega. Ma sì, dai, i processi a mafiosi e assassini possono attendere… giudici eletti dal popolo e indipendenza, unica via». Registriamo anche il pensiero di qualche malizioso. Dopo la decadenza di Silvio Berlusconi, ritorna nel tritacarne il suo storico alleato. Che, vincesse le primarie leghiste, potrebbe riportare il Carroccio vicino a Forza Italia più di quanto non farebbe suo sfidante Salvini. Al di là dei teoremi, però, restano i fatti: un processo che siavvicina eaccuse pesanti da cui difendersi. Davanti ai giudici e davanti ai leghisti.