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Libero: “Le boiate di Paola Taverna che (non) ci mancheranno”

di Gianluca Pace |10 Gennaio 2014 10:51

Libero: “Le boiate di Paola Taverna che (non) ci mancheranno”

ROMA – “Le boiate di Paola Taverna che (non) ci mancheranno” scrive Libero. “La romanissima Paola Taverna  è stata sostituita, nella consueta rotazione trimestrale che i grillini si sono imposti, da Maurizio Vincenzo Santangelo, 42enne architetto trapanese, membro della Giunta per il Regolamento e della Commissione industria, commercio e turismo, nonché vicepresidente della delegazione italiana presso il Consiglio d’Europa. Considerato ultra ortodosso del movimento, dunque un «talebano di Grillo», si è messo in luce tra i colleghi per la sua battaglia contro il voto segreto in occasione della decadenza dell’ex premier Berlusconi”.

Santangelo ha vinto al ballottaggio contro lo sfidante Maurizio Romani, toscano, classe 1954, che è invece rappresentante dell’ala più moderata del M5S o, almeno, di quel gruppo di senatori più critici con i diktat del capo.

La battaglia per il dopo Taverna non è stata facile: il nuovo capogruppo è passato con 26 voti a favore, mentre Romani ne ha presi 23. Troppi per i fedelissimi del comico, che erano tesi: «Se vince Romani siamo rovinati». Il timore per loro era di un qualche avvicinamento con i partiti, Pd in primis, specie in materia di legge elettorale, dove invece il comico ligure non intende cedere a Renzi. «Non voteremo le proposte del segretario Pd, ma faremo una consultazione on line tra i nostri attivisti». Più che un Mattarellum rivisitato, tra i grillini si parla di un To – ninellum, dal nome del deputato M5S, Danilo Toninelli, che ha già depositato alla Camera una proposta per una ripartizione proporzionale, collegi piccoli, seggi attribuiti con il metodo D’Hondt. Insomma, i grillini vanno avanti per conto loro. Prossima mossa: mozione di sfiducia contro il ministro Nunzia De Girolamo. In più pensano al candidato sindaco per Firenze, dove ieri si è presentato Beppe Grillo in persona alle sfilate di Pitti uomo. Pesa il pasticcio della mancata lista per le regionali della Sardegna, brucia il fatto che gente come il fotografo Antonello Zappadu e altri volti noti sull’isola abbiano deciso di correre comunque e di appoggiare la scrittrice Michela Murgia, dopo il nietdi Beppe di concedere il simbolo. Per non parlare dei dissidi in Parlamento. AlSenato imalumoridei dissidenticontinuano. E, infatti, per prevenire le polemiche Vito Crimi ha subito sparato: «Tra noi nessuna spaccatura, anche se i pennivendoli scriveranno altro…». E già: la colpa è sempre dei giornalisti. Intanto, il neoca- pogruppo Santangelo ha invocato unità: «Siamo come il primo giorno, determinati e certi del lavoro che ci aspetta». Ma Romani ha chiesto che vengano «preservate le diversità». Tradotto: basta inquisizione per chi ha un’idea diversa. Non a caso il senatore sconfitto (per poco) è stato tra coloro che più si sono battuti per evitare l’espulsione di Adele Gambaro, ora nel Misto. E a Roma è naufragato tra le polemiche il meetup 878 che denunciava lo spreco delle auto blu. Poi si è accorto che ci viaggiavano anche i parlamentari M5S.

M5S, Santangelo nuovo capogruppo al Senato, l’articolo del Fatto Quotidiano:

HA VINTO PER TRE VOTI il ballottaggio per il prossimo capogruppo Cinque Stelle a Palazzo Madama. Confermando che ormai, il gruppo dei senatori è diviso in due fazioni di pari grandezza. Da una parte i 23 che hanno sostenuto il moderato Maurizio Romani, medico fiorentino. Dall’altra i 26 che hanno portato alla vittoria l’ultraortodosso Maurizio Santangelo. Trapanese, architetto, in questi mesi si è fatto conoscere dal gruppo come delegato d’aula e si è fatto notare per la sua precisione e per lo studio dei dettagli del regolamento. Vito Crimi ha anticipato le eventuali polemiche sul gruppo spaccato: “La notizia vera è che per la terza volta in nove mesi ruotiamo ancora il presidente. Come lo abbiamo promesso, lo abbiamo fatto. Votando. Democraticamente. Tutto il resto, è gnente”

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