ROMA – “Presidente talebana, la Boldrini vuole vietare alle madri di servire in tavola”, questo il titolo dell’articolo a firma di Mario Giordano su Libero in edicola oggi, mercoledì 25 settembre.
Ma com’è possibile che vadano in onda certi spot, signora mia? Ma l’avete visto? C’è una mamma (pensate un po’: una mamma, che già come termine è discriminante, mica che nella pubblicità la chiamano: «genitore uno» o «genitore due», questi figli, maschilisti e retrogradi che non sono altro), ebbene questa mamma lo sapete che fa? Guardate non oso nemmeno dirvelo tanto è tremendo. Va beh, ve lo dico, ma solo sottovoce, se promettete di non ripeterlo a nessuno: questa mamma serve a tavola i figli. Proprio così. Serve la colazione. Ai figli. Ma vi pare? Com’è possibile? Non è uno scandalo? Non è un segno del nostro decadimento? Un simbolo evidente dell’oppressione in cui versa il mondo femminile?
La presidenta Boldrini (si noti bene: è d’obbligo l’uso esagerato del femminile, abbiamo appena cambiato tutto il corredo tipografico per l’occasione) ha trovato la sua nuova crociata: dopo essersela presa con Miss Italia e il bikini, dopo aver attaccato le ragazze che si mostrano in costume con la nota campagna: «indossa anche tu il burqa in spiaggia» conosciuta anche con «mai più a Rimini senza hijab», dopo aver sostanzialmente ammesso (clamorosa gaffe) che mostrarsi in minigonna o decolleté equivale a giustificare la violenza sulle donne, e dopo aver messo all’indice quel luogo di perdizione che è il web, ha trovato il nuovo nemico da abbattere: la mamma che serve la colazione a tavola negli spot Tv. Proprio così. L’ha detto ieri: «È uno stereotipo che bisogna abbattere», «merita una profonda riflessione» e soprattutto «all’estero nessuno lo farebbe».
E qui, in questo «all’estero nessuno lo farebbe», anticipato da uno straordinario «io che ho esperienze internazionali», c’è veramente uno spunto assolutamente nuovo e inaspettato. Ora chiediamo alla Boldrini, che (perbacco) ha esperienze internazionali: ma, all’estero, le mamme che ci fanno con la colazione? La versano in testa ai figli e ai mariti? La rovesciano sul tappeto? La buttano dalla finestra? «Guardate il caffelatte, figli miei, se volete bere andate a raccoglierlo giù in cortile». (…)
Visto che i costi della Camera crescono, anziché diminuire, visto che le auto di lusso sostituiscono le utilitarie e le provvigioni di vino e cibo a Montecitorio rincarano, visto che la gestione dell’aula zoppica e le gaffe si moltiplicano, visto che s’è fatta beccare a ridere mentre si discuteva di morti ammazzati, visto che la convocazione in agosto è stata una beffa e considerare il Pdl un insulto una caduta di stile, visto insomma che non ne sta azzeccando una nemmeno per sbaglio da quando siede sulla cadrega più alta del palazzo, ebbene, ecco trovata la soluzione: si trincera dietro le formule più trite del conformismoveterfemminista e si erge a Giovanna d’Arco del corpo delle donne.(…)
Pensate un po’, il livello della polemica: pare che in un primo momento la seconda carica istituzionale dello Stato avesse pensato anche di attaccare Minnie e Paperina, ma poi l’hanno dissuaso. Topolino? Meglio di no. Qui Quo Qua? Potrebbe essere dispersivo. E così ha messo nel mirino tal Miley Cyrus, una che, debuttando da popstar, ha pensato bene di presentarsi con un balletto un po’ sexy. Immaginate voi che novità. (…)
Non contento il presidente Grasso, sempre impegnato sui temi caldi dell’attualità, ha anche attaccato le gallerie fotografiche dei siti Internet: la tifosa più bella, l’atleta più sexy, etc. E si è scandalizzato nel ricordare che si è persino arrivati, orrore! Orrore!, a Miss Parlamento. A questo punto si è trovato in piena sintonia con la presidenta della Camera Boldrini, che da sempre denuncia tali gravi sopraffazioni del genere femminile. Pare addirittura che i due vogliano adottare una strategia comune per colpire questi terribili stereotipi maschilisti: dopo la mamma che serve la colazione, dunque sarà scatenata la battaglia contro le nonne che usano la candeggina, le zie che lavano i pavimenti e le bambine che giocano con la bambole, segno anche questo evidente di discriminazione sessuale. E in tutti gli spot sarà fatto divieto di mostrare anche solo un polpaccio: tute integrali, da astronauti, con al massimo uno spacco ad altezza caviglia per far respirare il malleolo. (…)
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