Libero: “Le spese della Boldrini alla Camera: assunto un altro giornalista”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Novembre 2013 - 12:03 OLTRE 6 MESI FA
boldrini

Laura Boldrini (LaPresse)

ROMA – “Le spese di Laura Boldrini alla Camera. Assunto un altro giornalista”. Questo il titolo dell’articolo di Libero in edicola giovedì 14 novembre:

La Camera dei deputati cerca un nuovo capo ufficio stampa. E pubblica, sul sito, un annuncio per raccogliere curriculum e disponibilità ad assumere per un minimo di 2 anni, rinnovabili per almeno altri 2. Ieri i centralini di Montecitorio, quelli dell’ufficio stampa e anche qualche cellulare di navigati colleghi che conoscono bene il Palazzo sono stati presi d’assalto da centinaia di telefonate, mail e richieste d’informazione.

Per il momento si conoscono solo le scarne informazioni che il sito della Camera offre ai comuni mortali. Il compenso, conoscendo i lussuosi emolumenti che la generosa istituzione riconosce ai dipendenti non eletti, per il momento non è determinato «perché verrà lasciato alla libera contrattazione tra le parti una volta identificata la figura adatta», spiegano ai piani alti della Camera. Però per avere un parametro economico basti pensare che figure professionali – con un corposo curriculum e una brillante carriera – che hanno già ricoperto quella mansione potevano contare su uno stipendio netto di oltre 6mila euro al mese (per tredici mensilità). Considerando che un redattore ordinario non supera spesso i 2mila euro al mese, il posto a Montecitorio non è certo da buttare via. Quello che è certo è che c’è tempo fino al 20 novembre 2013 per inviare il curriculum (responsabilecomunicazione@camera. it).

E visto che tra i giornalisti professionisti la crisi occupazionale morde (oltre 1.800 i colleghi a spasso, 340 il Cigs e 500 in solidarietà), c’è da scommetterci che in molti tenteranno anche questa strada. E non solo tra i senza lavoro. Tra gli oltre 27mila professionisti iscritti all’Albo – e già occupati – di sicuro ci saranno molti disposti a lasciare redazioni e computer per tentare questa nuova sfida professionale. Per fare cosa? Questo almeno lo spiega la proposta di lavoro del sito della Camera. L’idea è di rintracciare un giornalista che possa «realizzare un sempre più stretto raccordo con i cittadini e l’opinione pubblica». Ma non potrà essere certo uno che si orienta a malapena tra social network e piattaforme digitali. Infatti l’annuncio specifica chiaramente che «in questa prospettiva un ruolo strategico dovrà essere svolto dall’integrazione degli strumenti di comunicazione già attualmente utilizzati (in particolare sito istituzionale, web-tv, canale YouTube, canale satellitare) con i nuovi strumenti che fanno leva sulle tecnologie digitali».

La procedura per la selezione a cura del Comitato per la comunicazione e l’informazione esterna della Camera – che passerà al vaglio i curriculum e le candidature – non sarà certo misteriosa e fumosa (come è stato in passato). Già mettere un annuncio pubblico sul sito è una piccola rivoluzione. Prima si entrava per chiamata diretta senza neppure la selezione. Invece dopo il primo vaglio del Comitato (…), i tre candidati selezionati passeranno al secondo vaglio, questa volta a quello dell’Ufficio di presidenza che effettuerà la scelta vera e propria. In tempi di spending review lanciare una selezione per un posto ben pagato, di alto profilo e che farà anche da probabile trampolino per la carriera non è da poco. (…)

E poi ci sono i rapporti fiduciari. La presidente Laura Boldrini, appena eletta, ha chiamato come portavoce Roberto Natale (ex segretario Usigrai), Valentina Loiero (ex Tg5) e un’altra collega. La selezione pubblica (effettuata solo per titoli e curriculum) ha il merito di diffondere la ricerca di un profilo. Poi però si lascia a Comitato e Presidenza la facoltà di decidere. E così si torna al rapporto fiduciario. (…)