ROMA – La famiglia Renzi abita a Pontassieve ma lui da sindaco s’era trasferito a Firenze. Chi pagava? Pare un suo consigliere. Dopo i dubbi sulla residenza, due mesi fa l’ha spostata ancora.
Racconta Giacomo Amadori su Libero:
Ieri all’ufficio anagrafe del comune di Pontassieve, in provincia di Firenze, sono arrivate almeno tre chiamate dello stesso tenore. Tre giornalisti di diverse testate hanno telefonato per sapere se il premier Matteo Renzi fosse residente nella cittadina. All’ennesima richiesta l’impiegata è sbottata: «È residente qui da gennaio, ma perché fate tutti la stessa domanda?».
La risposta è semplice: il dipendente comunale Alessandro Maiorano, censore al limite dello stalking del presidente del Consiglio, lo scorso 22 gennaio sul sito «Laretenonperdona » ha posto tre quesiti a Renzi proprio sul tema della sua residenza e sui motivi del suo trasferimento al di fuori del nucleo famigliare. Infatti l’uo – mo, denunciato dall’ex sindaco di Firenze per diffamazione, aveva appreso in tribunale che il celebre querelante viveva ufficialmente nel capoluogo toscano. Non soddisfatto, il 27 gennaio, Maiorano chiede il certificato di residenza di Renzi e apprende che il premier dal 13 novembre 2009 al 13 marzo 2011 ha portato il proprio indirizzo in via Malenchini e dal 14 marzo 2011 sino a quest’anno in via degli Alfani, poco distante da Palazzo Vecchio. Scopre anche che il 23 gennaio, il giorno successivo alla pubblicazione dei «tre quesiti», era «avvenuta la sua (di Renzi ndr) emigrazione per Pontassieve».
A questo punto l’impiegato si insospettisce ulteriormente e presenta un esposto a Guardia di finanza e Agenzia delle entrate in cui scrive: «Non è che per caso il Sindaco, già proprietario di immobili, abbia fatto una furbata per evitare di pagare le giuste gabelle in relazione a prima e seconda abitazione? Ma soprattutto gli appartamenti sopracitati di via Malenchini e di via degli Alfani sono suoi, in affitto o altro? E come mai il Sindaco, appena uscito un articolo, pochi giorni fa, è corso a cambiare la sua residenza anagrafica per riportarla all’ovile a Pontassieve?». A questo punto su alcuni siti Renzi diventa «un furbetto come la Idem», ovvero l’ex ministro dello sport Iosefa, costretta alle dimissioni per aver posto la residenza in una palestra di proprietà, risparmiando così circa 3 mila euro di Imu. In questo caso, però, la storia è diversa, quantunque abbastanza misteriosa. Navigando su Internet scopriamo che il 17 ottobre 2009 un giornale locale dà la notizia che il neosindaco Renzi starebbe per trasferire la residenza a Firenze. Cosa che avviene il mese successivo, in un palazzo di proprietà di una famiglia aristocratica. Una spesa, immaginiamo, affrontata non certo a cuor leggero, visto che il sindaco in più di un’occasione si era lamentato del magro stipendio (4 mila euro), della precarietà lavorativa della consorte e di avere sul groppone tre mutui. Fatto sta che un anno e mezzo dopo, nel marzo 2011, Renzi trasloca in un attico di 5 vani nella centralissima via Alfani. Un vicino ben informato ricorda le raccomandate per il primo cittadino nella casella della posta e aggiunge: «Mi risulta che il contratto di locazione fosse intestato a Marco Carrai. È stato lo stesso Renzi a confidarmi di essere suo ospite quando aveva bisogno di un appoggio a Firenze ». Oltre che di una resi-
Sul tema della residenza misteriosa nel frattempo si sono scatenati due consiglieri comunali di opposte fazioni. Per esempio Tommaso Grassi di Sel ha chiesto agli uffici comunali che si occupano di riscuotere la tassa sui rifiuti chi abitasse nell’appartamen – to di via degli Alfani. «Infatti il proprietario deve indicare i nomi degli affittuari» spiega Grassi. «Purtroppo la mia prima richiesta è stata respinta con la scusa che non era sufficientemente motivata». Il suo collega Francesco Torselli, di Fratelli d’Italia, si è invece rivolto alle anagrafi di Firenze e Pontassieve per capire se sia tecnicamente possibile spostare la residenza in un sol giorno, come ipotizzato da Maiorano. Ricevendo risposta negativa (…)