GENOVA – Tre ex consiglieri e 4 portaborse: sono loro le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta sulle spese pazze alla Regione Liguria. Il periodo preso in esame dagli inquirenti va dal 2005 al 2010, sotto il primo mandato del governatore Claudio Burlando quindi. Ne parla il Secolo XIX:
Nel registro degli indagati sono finiti gli ex consiglieri Lorenzo Castè (ex Rifondazione comunista, poi transitato nell’Udeur), Roberta Gasco (nuora di Clemente Mastella, ex Udeur, poi Forza Italia) e Franco Bonello (Unione sinistra europea), e quattro ex portaborse, Simona Vergani, Cristiano Barattino, Donatella Chiapponi e Maria Ronzitti.
Le accuse sono di peculato e falso. In particolare, nel periodo compreso tra il 2008 e il 2010, a Castè vengono contestati circa 191 mila euro, alla Gasco circa 91 mila euro, e a Bonello circa 148 mila euro. Secondo l’accusa, non ci sarebbero solo spese rimborsate e non dovute riconducibili ai singoli consiglieri, ma anche spese mai sostenute o, ancora, rimborsi per acquisti fatti da amici, parenti e altre persone legate agli ex consiglieri. Ma non solo. I tre ex consiglieri, secondo l’accusa, avrebbero costretto i portaborse, legati da un contratto a tempo determinato, a compilare falsandole le ricevute che i tre si facevano consegnare in bianco. Tra le spese contestate, taxi, cene e pranzi in ristoranti, caffè e parcheggi e alcuni viaggi in Italia.