ROMA – “Spesometro a tre scadenze. Entro il 10 e il 22 aprile tocca a studi e commercianti Per acquisti con bancomat tempo fino al 30 aprile” scrivono Marco Mobile e Giovanni Parente sul Sole 24 Ore.
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Dimmi chi sei e ti dirò cosa e quando comunicare. Potrebbe essere questa la filosofia di fondo dell’operazione «spesometro 2013» a cui imprese e professionisti si stanno iniziando a preparare in questi giorni. Un adempimento tutt’altro che leggero, sia in termini di costi sia di tempi, che ha richiesto continui ritocchi, precisazioni e manutenzioni nel corso degli ultimi due anni. Il tutto giustificato dalla necessità di contribuire alla lotta all’evasione.
Ora l’appuntamento con lo spesometro si presenta in triplice scadenza.Entro il 10 aprile toccherà a tutte le attività d’impresa, professionali e lavoro autonomo che effettuano la liquidazione dell’Iva ogni mese. Entro il 22 aprile (il 20 era la scadenza originaria ma è la domenica di Pasqua e anche il giorno successivo è un festivo) sarà la volta di chi, invece, liquida l’imposta sul valore aggiunto ogni tre mesi. Mentre il 30 aprile toccherà agli operatori finanziari attraverso i quali transitano i pagamenti per acquisti sempre a partire da 3.600 euro effettuati con bancomat o carta di credito. Al momento non risultano richieste ufficiali di proroga. Non si può, però, escludere che arrivino con l’avvicinarsi delle scadenze. Anche perché non bisogna sottovalutare due aspetti:
e la campagna delle comunicazioni 2012 è appena terminata dato che l’agenzia delle Entrate ha lasciato aperto il canale di invio fino al 31 gennaio 2014; lo spesometro non è l’unico obbligo a cui far fronte: tanto per citarne alcuni ci sono l’invio degli elenchi black list, gli Intrastat e si avvicina anche il termine del 30 aprile per la (a dir poco) travagliata comunicazione dei beni d’impresa concessi in utilizzo a soci e familiari.
Ma non c’è solo la variabile temporale. L’adempimento presenta più di un’asperità soprattutto per la parte relativa alla comunicazione delle operazioni fatturate. In questo caso non c’è soglia che tenga. Il limite dei 3mila euro (al netto dell’Iva) stabilito per le comunicazioni relative al 2011 è stato poi abolito per arrivare – in un intento di semplificazione – a una versione molto più simile al “vecchio” elenco clienti-fornitori. Il debutto di questa nuova formula c’è stato con la campagna delle segnalazioni per l’anno 2012. Eppure nonostante l’intento di rendere la vita più semplice la vita ai soggetti obbligati all’adempimento, l’operazione ha richiesto chiarimenti (arrivati tramite Faq dalle Entrate) e ha portato l’amministrazione finanziaria a concedere più tempo a fronte dei problemi segnalati dalle associazioni di categoria. Così come è arrivato anche l’esonero per la Pa.
Proprio restando alle regole del gioco, per quest’anno – come riportano gli articoli nelle pagine – i commercianti al minuto e agenzie di viaggi potranno ancora sfruttare un esonero particolare: le fatture, nel loro caso, andranno comunicate solo se pari o superiori a 3.600 euro. Dall’anno prossimo (e quindi dalle fatture del 2014), invece, si comunica tutto, anche se l’importo è molto basso.