M5s teme passo indietro di Beppe Grillo: “È stanco”

Beppe Grillo
Beppe Grillo

ROMA – “Beppe Grillo è stanco, non ne può più, la famiglia gli chiede di mollare, non può fare tutto lui. Chi nell’ultimo mese ha parlato con il capo politico dei 5 stelle – scrive Annalisa Cuzzocrea di Repubblica – lo ha visto tentato dalla resa”.

L’articolo di Annalisa Cuzzocrea:

Allo stesso modo – su una linea parallela che corre ormai da tempo – gli attivisti, e parte dei parlamentari, sono stanchi del leader e di una linea dettata da uno staff senza volto. Così, dopo che il giorno prima – sul blog – Walter Rizzetto era stato sconfessato per essere andato a Omnibus, ieri i suoi colleghi deputati Tancredi Turco e Sebastiano Barbanti hanno sfidato il diktat, intervenendo ad Agorà. «Grillo deve rimanere il nostro megafono – ha detto Turco – ma è opportuno che venga affiancato da altri megafoni, ovvero da noi parlamentari». In più, sul blog, l’ennesimo attacco a Federico Pizzarotti – con la pubblicazione della lettera di un ambientalista che gli rimprovera la mancata chiusura dell’inceneritore di Parma – viene sommerso da una valanga di commenti che danno ragione al sindaco, e che attaccano lo staff. Continuando a chiedere, com’era stato ieri per il divieto tv: chi sceglie i post? Chi scrive le scomuniche? Metteteci la faccia.(…)
Per tutta risposta, le adesioni crescono. L’evento è stato intitolato “Il Movimento incontra il Movimento”, uno dei temi è come fare politica in maggioranza, hanno già annunciato la loro presenza oltre 160 amministratori da tutt’Italia, e alcuni parlamentari come Giulia Sarti, Mara Mucci, Massimo Artini. «Se resta un evento tra amministratori non accadrà niente, se invece c’è del dolo, se si vuole trasformarlo in una riunione contro la linea, le cose cambiano », racconta chi è riuscito a parlare con Grillo. «Quelli come Pizzarotti, dentro, sono ancora del Pd. Non lo sanno, ma è così», dice sorridendo Roberto Fico. Il presidente della Commissione di Vigilanza Rai invita tutti alla cautela, a ragionare, a non credere a ricette facili come il ritorno in tv. È consapevole che molti attivisti lo chiedono da mesi («andate a dire quello che facciamo, il web non basta»), ma spiega: «Lo abbiamo già fatto, ed è stato allora che, in qualche modo, siamo stati incoerenti con la nostra storia. La televisione può essere l’ultimo tassello di una strategia». (…)

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