Mafia capitale, Buzzi ai suoi: “Votate Giovannelli e Zingaretti”. Dal Comune 173 appalti

Mafia capitale, Buzzi ai suoi: "Votate Giovannelli e Zingaretti". Dal Comune 173 appalti
Mafia Capitale (foto Lapresse)

ROMA – Nuovi dettagli emergono dalle carte dell’inchiesta detta Mafia Capitale e Valentina Errante sul Messaggero di Roma ne riferisce ai suoi lettori. Le carte sono le ultime di quelle depositate dall’aggiunto Michele Prestipino e dai pm Giuseppe Cascini, Paolo Ielo e Luca Tescaroli che indagano sulla “terra di mezzo”.

Gli atti, riferisce Valentina Errante, raccontano come “Mafia Capitale”,

“simile alle classiche organizzazioni criminali, tentasse anche di orientare i voti. I militari del reparto anticrimine del Ros hanno sequestrato in casa di Salvatore Ruggiero, considerato il trait d’union tra il gruppo di Carminati e la ’ndrangheta, le lettere inviate da Salvatore Buzzi, patron della cooperativa 29 giugno, ai soci affinché, alle europee del 2004, votassero Oriano Giovannelli e Nicola Zingaretti.

Aggiunge Valentina Errante altre notizie:

“Rocco Rotolo e Salvatore Ruggiero sono finiti in manette con l’accusa di essere il trait d’union tra Massimo Carminati e il clan calabrese dei Mancuso. È in casa di Ruggiero, arrestato a una settimana dal blitz, l’11 dicembre scorso, che i militari trovano la lettera di invito firmata da Buzzi e inviata ai soci perché alle europee del 2004 scegliessero Oriano Giovannelli, ex sindaco di Pescara e parlamentare del Pd, e Nicola Zingaretti, attuale presidente della Regione Lazio. Si legge nel verbale di sequestro: «Lettera indirizzata ai soci e dipendenti delle “Cooperative 29 Giugno”, “L’apostrofo” e “Formula Ambiente”, datata 7 giugno 2004 avente ad oggetto l’invito di Buzzi a sostenere la candidatura di Giovannelli e Zingaretti al Parlamento europeo». Al contrario di Giovannelli, nel 2004 Zingaretti venne effettivamente eletto”.

Ancora sul Messaggero, Sara Menafra ha ha cercato una risposta alla domanda su quanto fosse ampia la rete delle commesse pubbliche stesa da Carminati e i suoi, sulla base di uno degli interrogativi cardine dell’inchiesta, posto dal procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone,

“seguendo in particolare due filoni di indagine: da un lato, le commesse ottenute dal Viminale e dalle prefetture per la gestione dell’emergenza immigrazione e, dall’altro, la miriade di appalti approvata dal comune di Roma e dalle municipalizzate.

“Il possibile giro d’affari si intuisce da alcuni dati contenuti negli atti che un mese fa hanno portato all’arresto di 37 persone, tra le quali lo stesso Carminati e il capo delle cooperative Salvatore Buzzi. In totale le cooperative della galassia sono 12, alle quali vanno sommate le partecipazioni in altri sei consorzi. Da capogiro anche il numero degli appalti conferiti dal comune di Roma. Tra il maggio del 1994 e il novembre del 2000, nel periodo in cui Francesco Rutelli era sindaco di Roma, la cooperativa 29 giugno di Salvatore Buzzi si è aggiudicata 11 appalti. Altri 65 sono stati aggiudicati dalla 29 giugno durante la giunta Veltroni, dal 2003 e il 2008. Mentre, con un ulteriore balzo in avanti che è costato all’ex sindaco l’accusa di far parte dell’organizzazione, ben novantasette appalti sarebbero andati alla cooperativa di Buzzi sotto la giunta Alemanno.

Anche nella gestione dell’emergenza immigrazione, Mafia Capitale si era fatta valere, grazie soprattutto all’aiuto dell’ex membro del Tavolo nazionale sui rifugiati ed ex capo gabinetto del sindaco Veltroni, Luca Odevaine. Attualmente, la coop 29 giugno gestisce anche altri nove centri di accoglienza per profughi, 5 per persone disagiate, 5 per minori e 135 appartamenti per accogliere i superstiti dell’emergenza sfratti della capitale”.

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