Marco Travaglio. Evasione: Renzi vuole i contrabbandieri in Guardia di Finanza?

Marco Travaglio dà voce allo sdegno di molti italiani sulle iniziative del Governo Renzi per favorire evasori e ladri. Parallelo con le primarie del Pd in Liguria, approvate da Renzi nonostante le frodi accertate. Peggio che nella Prima Repubblica, quando un ministro “voleva arruolare i contrabbandieri nella Guardia di Finanza”.
Marco Travaglio. Evasione: Renzi vuole i contrabbandieri in Guardia di Finanza?
Marco Travaglio. Invettiva sul degrado morale in Italia, come se per combattere l’evasione: Renzi volesse i contrabbandieri in Guardia di Finanza

ROMA – La via Italiana alla legalità è sintetizzata così da Marco Travaglio sul Fatto: “L’illegalità dilaga, combatterla è inutile: meglio legalizzarla in modica quantità, come per le droghe leggere”. Siamo il Paese delle , “tanto vituperate demi-vièrges [vergini a metà, come nei versi iniziali di Ifigonia]per le quali l’illibatezza è questione di centimetri”.

Nella nuova Italia di Matteo Renzi del condono strisciante e del crimine lieve è peggio che nella Prima Repubblica, quando “un ministro […] voleva arruolare i contrabbandieri nella Guardia di Finanza”. La situazione è allarmante, l’ Italia sta diventando, se non lo è già, il paradiso di ladri e truffatori:

“Orlando depenalizza 157 reati se commessi “in forma tenue”. Oltre alle specialità della casa, ci son pure gli “atti di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi”, la “fabbricazione o detenzione di materie esplodenti”, l’“istigazione alla pedofilia” e l’“occultamento di cadavere”: se un terroristello fa esplodere una bombetta tenue tenue, o un eversorino fabbrica o detiene un esplosivetto, o un pedofiluccio molesta un bimbo lievemente, non è più reato. Idem se uno paga o incassa una mazzettina, architetta una truffetta, occulta appena appena il cadavericchio di un nano”.

Da qui, Marco Travaglio alza il tiro:

“Il riscatto ai terroristi? Poco, 6 milioni non di più. Il favorito al Quirinale? Amato, già vice del pregiudicato latitante, ora candidato del pregiudicato ai servizi sociali. Lui però niente. È la regola di Giolitti – “un sarto che deve tagliare un abito per un gobbo deve fare la gobba anche all’abito”- elevata all’ennesima potenza”.

L’accorato editoriale, intitolato “Je suis demi-vièrge”, di Marco Travaglio, prende lo spunto dallo scandalo delle primarie del Pd in Liguria, dichiarate valide da Matteo Renzi

“perché i brogli scoperti riguardano “soltanto” 13 seggi e mille voti, e Raffaella Paita ha superato Sergio Cofferati di 4 mila. Dunque chissenefrega se la Commissione di garanzia sta ancora facendo accertamenti e se due Procure (tra cui una antimafia) hanno appena iniziato a indagare. L’ha detto Renzi: siccome il voto è truccato ma solo un po’, è tutto regolare, ha vinto la Burlanda, “il caso è chiuso” prim’ancora di aprirsi.

“La frode e l’evasione fiscale sono brutte bestie, ma sotto il 3% dell’imponibile diventano minuscoli errori, sviste innocenti. Ora magari escludiamo la frode per non salvare Berlusconi e lasciamo la soglia solo per l’evasione, così salviamo tutti quelli come Berlusconi.

“Del resto mica si può pretendere che l’Eni si accorga di evadere fino a 419 milioni l’anno, Allianz 290, Siemens 226, Enel 216, Axa 187, Unicredit 130, Intesa 105, Generali 72, Snam 48, Poste 46, Unipol 42, Luxottica 28, Mediolanum 16, Telecom 16. Con tutto quello che hanno da fare i nostri imprenditori-eroi.

“E, già che ci siamo, depenalizziamo pure la “dichiarazione infedele” fino a 150mila euro (triplicando la soglia Tremonti, noto giustizialista), l’“omessa dichiarazione fraudolenta mediante artifici” fino a 30mila euro di imposta evasa e 1,5 milioni di imponibile sottratto al fisco o 5% di elementi attivi indicati, e le fatture false fino a 1000 euro. Ok la lotta all’evasione, ma senza esagerare: evadere un po’ alla volta si può, anzi si deve, sennò dove li chiudiamo 11 milioni di evasori?

“E il falso in bilancio? Brutto, per carità: suona proprio male. Ma un trucchetto ogni tanto fa bene alla pelle. Soglie di impunità anche lì. Quali? Inutile sforzare la fantasia, ché poi a Orlando viene l’ernia al cervello: copiamole da Berlusconi, che ci aveva lavorato tanto. Buon peso: chi trucca la contabilità sotto il 5% del risultato di esercizio o l’1% del patrimonio netto non si processa più, anzi magari lo premiamo, almeno finché il falso in bilancio non diventa obbligatorio. Più sei ricco, più puoi rubare. L’importante è farlo un po’ per volta, senza dare troppo nell’occhio.
Però poi – dirà qualche ingenuo – se ti beccano e ti condannano, non puoi più entrare in Parlamento. C’è la terribile Severino. Sì, ma l’accesso è vietato solo oltre i 2 anni di pena: sotto, ingresso libero”.

 

Comments are closed.

Gestione cookie