Marco Travaglio. Licenziamenti obbligatori: Jobs Act-2, Renzi sogna le linee guida

Pubblicato il 15 Marzo 2015 - 08:34 OLTRE 6 MESI FA
Marco Travaglio. Licenziamenti obbligatori: Jobs Act-2, Renzi sogna le linee guida

Marco Travaglio. Licenziamenti obbligatori: Jobs Act-2, Renzi sogna le linee guida

ROMA – Marco Travaglio immagina un sogno di Matteo Renzi, che sogna se stesso Renzi e il sogno si trasforma in un incubo. Matteo Renzi supera la prova benissimo, come si vede alla conclusione. Seguono stralci dell’articolo, intitolato “Il Gattoparlo”, sul Fatto di domenica15 marzo 2015.

L’altra notte Renzi ha fatto un brutto sogno: gli è apparso un giovanotto che diceva di chiamarsi Matteo e pareva proprio il suo gemello. Solo un filo più magro e giovanile. E ce l’aveva con lui. Insomma, un incubo.
Renzi1: “A che punto è la rottamazione del vecchio?”.
Renzi2: “A buon punto. Ti mostro una slide con le linee guida: si governa con Alfano e Lupi, si fa un patto con Berlusconi e, se quello ti sguscia via, Denis Verdini resta una certezza”.
Renzi1: “Verdini chi? L’unico politico più imputato di Berlusconi?”.
Renzi2: “Ovvìa, non venirmi a fare il giustizialista. Ha 5 processi ma nessuna condanna: e la presunzione d’innocenza?”.
Renzi1: “Ma che cazzo c’entra? Mica devi sbatterlo in galera. Non devi fare accordi per non legittimarlo come politico. Non eri tu che chiedevi le dimissioni di Cancellieri e Alfano, neppure indagati, dal Governo Letta?”.
Renzi2: “Appunto, mica dal mio. Basta strapotere delle toghe, ricordiamoci Tortora! Manca solo che io disturbi Alfano e Verdini: e poi la riforma costituzionale chi me la vota?”.

Renzi1: “Ah, stai riformando la Costituzione? Hai chiesto agli elettori se sono d’accordo?”.
Renzi2: “Non c’è stato tempo. Ora però mi mando un tweet così mi ricordo di chiederglielo, appena ho un attimo”.
Renzi1: “Scusa, non devi chiederlo adesso: dovevi inserirlo nel programma elettorale”.
Renzi2: “Ehm… ecco… io non ho mai avuto un programma elettorale, a parte quello per il sindaco di Firenze. Piste ciclabili, tramvia, stadio, asili nido: una figata pazzesca”.
Renzi1: “Sì, ma io parlavo delle elezioni per governare”.
Renzi2: “Quelle mi mancano. Però sto cambiando la legge elettorale. Si chiama Italicum”.
Renzi1: “Meno male, almeno quella: ‘Basta col Parlamento dei nominati, i cittadini devono scegliere e poi giudicare i propri rappresentanti, non importa se col Mattarellum, col maggioritario a doppio turno o col proporzionale!’. Ricordi?”.
Renzi2: “Acqua passata. Poi Silvio ha voluto il Senato nominato dalle regioni e la Camera con due terzi di capilista bloccati”.

Renzi1: “E la lotta alla casta, come va? ‘Niente più sprechi in scorte e voli di Stato! La nostra scorta è la gente!’”.

Renzi2: “Vabbè, son cose che si dicono. Poi sali sul treno Roma-Firenze e incontri subito qualche elettore che ti rompe i coglioni perché non hai mantenuto le promesse. E ti tocca rispondere. Non sai quant’è comodo l’aereo di Stato, ma anche l’elicottero”.
Renzi1: “Però basta poltrone a vita: ‘Due mandati e a casa!’”.

Renzi2: “Se sei dell’opposizione, o ti chiami D’Alema, basta pure un mandato. Ma per i nostri è diverso”.
Renzi1: “Ma almeno i Crisafulli, i De Luca, gli Oliverio, i Chiamparino, i Fassino che son lì dagli anni 70 li hai rottamati?”.
Renzi2: “E perché? Stanno con me. Crisafulli, se accetta, sarà il nuovo sindaco di Enna. De Luca è sindaco per la quarta volta di Salerno, purtroppo decaduto, ma ora spero lo eleggano presidente della Campania. Oliverio è il nuovo governatore della Calabria, Chiamparino del Piemonte e Fassino è sindaco di Torino”.
Renzi1: “Però massima trasparenza sui finanziatori del Pd, giusto?”.
Renzi2: “Ma dove vivi? C’è la privacy, sacra e inviolabile”.
Renzi1: “Però il bipolarismo non si tocca, no?”.
Renzi2: “Seee, bravo tu! E se poi perdo le elezioni? Dai retta a me, molto meglio una nuova Dc che galleggia al centro e non si muove di lì, un bidone aspira-tutto che acchiappa di qua e di là. Pensa che ad Agrigento sto sperimentando le primarie del Pd con Forza Italia. Fico, eh? Mi sono inventato pure l’avversario ideale, si chiama Matteo pure lui: lo faccio invitare in tutte le tv così la gente vede che troglodita è, e piuttosto vota me. Tanto la destra la faccio io”.
Renzi1: “Ma noi non siamo la sinistra?”.
Renzi2: “Uffa, ancora queste categorie novecentesche. Ma in che mondo vivi? Non vedi come sono moderni e progressisti Marchionne e Squinzi? Lo Statuto dei lavoratori è un ferro vecchio ideologico. La formula della ripresa è: più licenzi, più assumi. Aritmetica pura. Ora che mi ci fai pensare, devo annunciare le linee guida del Jobs Act-2: i licenziamenti, da facoltativi, diventano obbligatori. Una sferzata di ottimismo”.
Renzi1: “Ma non eri tu che dicevi ‘basta annunci?’”.
Renzi2: “Sì, ma non sai la fatica di scrivere una legge, e poi i decreti attuativi, due palle. Specie se hai una vigilessa all’ufficio legislativo. Molto meglio annunciare: rapidità e ricreazione”. Dai, smetti codesto broncetto da gufo e vieni giù a Palazzo Chigi: ci si ammazza dalle risate con la Maria Elena, la Marianna, il Lotti. La gente si beve tutto, e i giornali di più. Pensa, ora credono che riformo la Rai per mandar via i partiti, ahah. Meglio che andare in ottovolante”.