Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: “Grillotalpa-2 la vendetta”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Giugno 2014 - 08:35 OLTRE 6 MESI FA
Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: "Grillotalpa-2 la vendetta"

Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: “Grillotalpa-2 la vendetta” (foto da LaPresse)

ROMA – “Grillotalpa-2 la vendetta”, questo il titolo dell’editoriale a firma di Marco Travaglio sulle pagine del Fatto Quotidiano del 3 giugno:

Diamo pure per veri alcuni argomenti grilleschi sul dilemma Farage sì-Farage no. Vero che la stampa italiana, quando l’Ukip ha vinto le elezioni europee in Gran Bretagna, ha dipinto il suo leader come un simpatico cazzaro da pub col vizietto delle battute xenofobe, omofobe e sessiste, poi è bastato che pranzasse con Grillo per diventare la reincarnazione di Hitler. Vero che tutti i razzisti sono xenofobi, ma non tutti gli xenofobi sono razzisti: Farage è xenofobo (come abbiamo scritto e come tutti confermano, lui compreso), ma non razzista. Infatti fa campagne contro tutti gli immigrati, anche comunitari, senza mai sottilizzare sul colore della pelle: per ragioni nazionalistiche e sociali, non etniche; e non ha nulla a che fare con i fascisti, che anzi non possono metter piede nell’Ukip. Vero che al Parlamento europeo la formazione dei gruppi è un mercato delle vacche, dove tutti vanno con tutti alla rinfusa e contano molto i numeri e poco i programmi (altrimenti B. e Alfano non si ritroverebbero nello stesso condominio, e per giunta con la Merkel all’ingresso; e i renziani non convivrebbero con i socialisti, compresi quelli che ancora pensano a Marx).

Vero che Farage è di bocca molto più buona dei Verdi europei: per lui il gruppo Efd (“Europa della libertà e della democrazia”) è solo un taxi dove può salire chiunque praticamente gratis, senza obblighi di omogeneità, mentre altri gruppi, come i Verdi, sono più compatti, più esigenti, più “puzza sotto il naso”. Vera la malafede dei doppiopesisti che guardano solo i compagni di strada imbarazzanti di Grillo e non quelli di Renzi (do you know Berlusconi, Alfano, Cicchitto, Schifani, Formigoni, Scopelliti & C.?). Tutto vero. Eppure scartare a priori la possibilità dei Verdi ed entrare a marce forzate nell’Edf con Farage rimane per i 5Stelle un errore grossolano, per molti versi irreparabile. Da due giorni il blog di Grillo tenta forsennatamente di convincere gli iscritti che presto saranno chiamati a scegliere fra due alternative fittizie (c’è spazio solo per Farage), ma con argomenti molto deboli o addirittura controproducenti. Vediamoli.

1) “Con Farage sarà solo un matrimonio d’interesse e i 5Stelle avranno la massima libertà di voto”. La libertà di voto è garantita non dal generoso Farage, ma dalle regole dell’Europarlamento, che escludono il vincolo di mandato esattamente come la nostra Costituzione. Ed è paradossale che chi osteggia il vincolo di mandato in Italia lo rivendichi in Europa.

2) “Andiamo in Europa per contare, quindi passiamo sopra le differenze e scegliamo l’Efd che con M5S potrebbe diventare il quarto gruppo, mentre i Verdi contano meno”. A parte il fatto che i Verdi senza M5S contano già 52 elementi ed Eds solo 38, sorge spontanea una domanda: ma se – per “contare in Europa” – ci si allea o almeno si dialoga con un tipo come Farage, perché mai – per contare in Italia – non si dialoga con nessuno? Vero che Bersani non voleva un’alleanza di governo, voleva solo una manciata di voti gratis et amore Dei per il suo governicchio monocolore di minoranza. Ma a gennaio Renzi offriva a M5S di fare insieme la legge elettorale e le riforme istituzionali. Forse era un bluff, ma perché non andare a vedere le sue carte per smascherarlo e levargli l’alibi per l’inciucio con B.? E, se non era un bluff, perché non far pesare i propri numeri per imporre riforme un po’ migliori di quelle poi uscite dal patto del Nazareno con B.? Cioè per “contare in Italia”?

3) “Anche i Verdi hanno poco a che spartire con i 5Stelle, perché hanno avallato le guerre e il rigore finanziario, e attaccato il M5S”. Vero che anche i Verdi hanno i loro scheletrucci nell’armadio (ospitano alcuni nazionalisti ben poco rassicuranti, come ha spiegato Alessio Schiesari sul Fatto di domenica).