Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: “Sali & Tabacci”

Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: "Sali & Tabacci"
La prima pagina del Fatto Quotidiano di venerdì 14 novembre

ROMA – “Sali & Tabacci” è il titolo dell’articolo a firma di Marco Travaglio sulle pagine del Fatto Quotidiano di venerdì 14 novembre:

Nel manicomio organizzato che per comodità chiamiamo politica, la follia passa inosservata perché i matti, com’è noto, non la notano. E chi dovrebbe notarla, cioè i medici e i paramedici che ogni giorno stilano le loro cartelle cliniche credendosi giornalisti, è troppo contagiato dalle loro turbe psichiche perché si sente parte della stessa specie subumana. Così nessun giornale sottolinea la singolarità del “comunicato congiunto” dello Spregiudicato e del Pregiudicato al termine dell’ottavo vertice a due in otto mesi. Anzitutto per le firme: il capo del governo e uno dei capi della (presunta) opposizione parlano a una sola voce, come Qui, Quo e Qua. Una parola per ciascuno.

E ci assicurano che il Patto del Nazareno “è oggi più solido che mai” sulla legge elettorale. Purtroppo restano ”le differenze sulla soglia minima di ingresso e sulla attribuzione del premio di maggioranza alla lista, anziché alla coalizione”: cioè sulla legge elettorale non c’è nessun accordo, ma ciò “non impedisce di considerare positivo il lavoro fin qui svolto e di concludere i lavori in aula al Senato dell’Italicum entro dicembre e della riforma costituzionale entro gennaio 2015”, anche se nessuno sa che razza di Italicum e di riforma costituzionale usciranno dal Parlamento, sempreché ne escano, visto che per il nuovo Senato e il nuovo articolo V della Carta occorrono altre quattro letture intervallate da 9 mesi e dunque la scadenza di gennaio è una barzelletta. Ergo, concludono gli squilibrati, “questa legislatura dovrà proseguire fino alla scadenza naturale del 2018”. Anziché chiamare l’ambulanza, i giornaloni lambiccano fumose formule politichesi per nascondere la realtà manicomiale. Spettacolare Repubblica: “Renzi-Berlusconi, c’è il patto”.

Meraviglioso il Corriere: “Così l’intesa Renzi-Berlusconi”. Strepitoso il Giornale: “Tiene il patto con Berlusconi, non sull’Italicum”, anzi “nonostante l’Italicum”: ma allora cos’è che tiene, e su cosa, visto che i due si son visti per parlare di Italicum? Il pompiere capo Massimo Franco inventa il “patto diseguale”, che fa impallidire le convergenze parallele, gli equilibri più avanzati, la terza fase e il preambolo della Prima Repubblica. I vertici di maggioranza e le verifiche di governo invece sono già tornati, grazie alla prorompente forza innovativa del renzismo. Ma anche quelli non li nota nessuno. Neppure dinanzi alle foto di gruppo dei cosiddetti “leader della maggioranza” che lunedì sera, profittando dell’oscurità, hanno incontrato il premier per la “verifica” sull’Italicum. (…)

 

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