Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: “Se non ora, quando?”

Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: "Se non ora, quando?"
Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: “Se non ora, quando?”

ROMA – “Sabato sera, quando s’è diffusa la voce di un’altra ventina di espulsi nel M 5 S, ero a Merano, invitato dal locale meetup 5 Stelle a parlare della trattativa Stato-mafia – scrive Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano –  Cerco le parole per descrivere il volto di quei ragazzi quando li ho informati degli ultimi boatos da Roma, ma non le trovo. Sono i famosi “ragazzi meravigliosi” di cui parla sempre Grillo, sia in originale sia nell’imitazione di Maurizio Crozza”.

L’articolo di Marco Travaglio: Ed esistono davvero, e sono davvero meravigliosi. A Merano preparano le primarie online per scegliere il candidato sindaco (in primavera si vota sia a Merano sia a Bolzano) e intanto supportano le battaglie del loro consigliere alla Provincia autonoma che consulta gli iscritti prima di ogni votazione in Consiglio. Alla notizia delle nuove, minacciate espulsioni, il commento più ricorrente era questo: “Ecco, noi ci arrabattiamo dalla mattina alla sera, dedicando il nostro tempo libero a inventare iniziative che avvicinino alla politica una cittadinanza sempre più sfiduciata e impigrita, rimettendoci di tasca nostra perché siamo e vogliamo restare senza un soldo pubblico, e poi basta una notizia da Roma, o da Milano, o da Genova per rovinare mesi e mesi di duro lavoro”. Tutti increduli dinanzi a un sogno che si sta trasformando nel peggiore degli incubi. Intanto sulla email del Fatto arrivano lettere di militanti, compresi i fondatori di alcuni meetup fin dal 2005, che se ne vanno. Il nostro giornale, checché se ne dica, non è mai stato l’organo dei 5 Stelle, come non lo era dell’Idv o di Ingroia o di altri partiti (tipo quello, tutto presunto, “delle procure”). Non dobbiamo nulla a nessuno e nessuno deve nulla a noi (…) La nomina del direttorio a cinque (a parte il metodo: molto meglio farlo votare dagli eletti) era un primo segnale di apertura, subito purtroppo seguito da due di chiusura: l’estromissione di Artini e Pinna dal gruppo della Camera senza neppure il voto dei deputati (che peraltro avrebbe dovuto arrivare prima di quello del blog) e la minaccia di fare altrettanto con 15, 17, o 20 parlamentari accusati di non si sa bene cosa. Già era assurdo espellere due deputati accusati di “tenersi i soldi” (avevano solo rendicontato la restituzione in un luogo diverso dal sacro blog). Ma ora violare persino le proprie regole sulle espulsioni è pura provocazione, che taglia le gambe al direttorio appena nominato. Il tutto nel momento (la crisi di consensi del renzismo, l’onda nera del fascioleghismo, l’elezione del capo dello Stato, robette così) che richiederebbe una presenza ancor più forte dell’opposizione. Non si può neppure dire: “fermatevi prima che sia troppo tardi”. Perché è già troppo tardi.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie