Massimo Restelli: “Berlusconi farà mangiare i malati, ma non gli farà il bagno”

Massimo Restelli: "Berlusconi farà mangiare i malati, ma non gli farà il bagno"
Silvio Berlusconi (Foto LaPresse)

MILANO – “Silvio Berlusconi aiuterà i malati di Alzheimer a mangiare, ma non gli farà il bagno. Niente ansia da prestazione”. Massimo Restelli, direttore della casa di cura in cui il leader di Forza Italia sconterà la condanna ai servizi sociali, lo spiega in un’intervista a Piero Colaprico su Repubblica.

Restelli, che è responsabile di tutte le cure nei vari padiglioni della casa di riposo di Cesano Boscone, ha detto:

“Procederemo con gradualità .È un luogo caratterizzato dalla calma. Non ci possono essere interventi fuori contesto, e ne abbiamo parlato bene con Berlusconi, che ha capito. Se un malato di Alzheimer si agita perché si alza tono di voce, o perché si fa un movimento particolare, o si tocca qualche cosa, come oggetto al quale l’ospite è affezionato, non va bene, quindi…”.

Per lavorare con i malati di Alzheimer, spiega Restelli, serva calma e rispetto degli spazi:

“Qui da noi si procede a piccolissimi passi e chiediamo a tutti quelli che entrano di osservare, di ascoltare, di non farsi prendere da ansia di prestazione, e Berlusconi ha compreso. Non si possono dare risposte immediatamente. Gli ospiti fanno richieste e occorre sapere se è il caso di rispondere oppure no. Faccio un esempio banale. Se in Italia facciamo il gestaccio delle corna, tutti lo capiscono. Ma in altri paesi no. L’Alzheimer, rispetto a noi, è un altro paese”.

Berlusconi non rimarrà mai da solo con i pazienti, ma sarà affiancato da un operatore del centro. Il direttore ha sottolineato che è necessario procedere per piccoli passi e instaurare un rapporto con i pazienti:

“Piccoli passi, questo si fa, per non sbagliare. E poi, però si può fare di tutto. Si può collaborare ai pasti, che sono un aspetto molto delicato, perché talvolta devi “ricordare” al malato che sta mangiando. Difficilissimo partecipare ai bagni, perché c’è una specializzazione, c’è bisogno di forza fisica, ma tutto viene gestito dal gruppo lavoro, tra noi si discute. C’è la signora Giovanna Mura, che è la responsabile dell’Unità San Pietro, e tutte le unità fanno riferimento a me, settimanalmente c’incontriamo. E vediamo che cosa è sostenibile o insostenibile, per gli ospiti, e anche per gli operatori”.

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