Maxxi, altra figuraccia. Pioggia mette in ginocchio il museo

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ROMA – “Piove, museo ladro. Maxxi, altra figuraccia”. E’ il titolo dell’articolo a firma di Andrea Giambartolomei sulle pagine del Fatto Quotidiano di martedì 18 agosto.

“Domani sì, sarà aperto. Non tutto. Per quella sala forse ci vorranno ancora due o tre giorni”. L’addetto alla sicurezza,beccato in un momento di riposo mentre si fuma una sigaretta, risponde come può alturista di fronte al cancello del MAXXI, chiuso per il riposo settimanale. Il turista vuole sapere se martedì, cioè oggi, potrà visitare il Museo nazionale delle arti del XXI secolo senza problemi dopo i disagi del weekend.

Sul sito non ci sono novità al riguardo, al telefono non risponde nessuno e su Facebook le informazioni sono criptiche: “Tanto duro lavoro e in meno di 24 ore siamo riusciti ad aprire nuovamente il museo al pubblico”, si leggeva ieri pomeriggio. Sì, ma tutto, oppure solo una parte? Difficile saperlo (…)

Cinque anni sono passati dal vernissage del 28 maggio 2010, avvenuto ben sette anni dopo l’avvio dei lavori e dieci dopo il concorso internazionale di idee bandito dalla Soprintendenza Speciale Arte Contemporanea. Bisognava “rigenerare” uno spazio, quello dell’ex caserma Montellone l quartiere Flaminio a Roma ceduta dal ministero della Difesa del primo governo Prodi, Beniamino Andreatta, a quello della Cultura retto da Walter Veltroni (succeduto nel 1999 dalla Melandri). Nel 1999 a vincere la gara è Zaha Hadid, archistar britannica nata a Baghdad, la prima a vincere (nel 2004) il premio Pritzker.

Nel 2010, grazie al progetto del Maxxi, si aggiudica il premio Stirling, altro importante ricolavoratori, devono abituarsi alle chiusure per maltempo di Roma.È bastata una pioggia di mezz’ora a Ferragosto e il museo, inaugurato cinque anni fa, si è allagato. Chiuso alle 12 anziché alle 19, in una giornata in cui tutti i musei statali erano aperti, alcuni addirittura fino a mezzanotte. Figuraccia planetaria. Con un po’di fantasia qualcuno, come i coniugi Proietti interpretati da Alberto Sordi e Anna Longhi ne Le vacanze intelligenti (cortometraggio del film collettivo Dove vai in vacanza?), avrebbe potuto scambiare le infiltrazioni per un’installazione contemporanea.

La prima figuraccia è stata peggiorata dall ’improvvido dipendente che ha pensato di tradurre il cartello di scuse in inglese senza farsi aiutare da uno stagista oda Google Translate: “We are apologize to the visitors but the museum today we’ll be closed”. Tradotto: “Noi siamo scuse ai visitatori ma il museo oggi noi rimarremo chiusi”. Neanche Sordi in Un americano a Roma avrebbe potuto far tanto. Così il Maxxi, presieduto dall’exnoscimento per l’architettura. Se il progetto, quindi, viene apprezzato internazionalmente, qualcosa non va nella gestione della Fondazione MAXXI (…)

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