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Michael Schumacher, ospedale smentisce voce su ritorno a casa

di FIlippo Limoncelli |31 Marzo 2014 13:10

Michael Schumacher (LaPresse)

GRENOBLE – Dall’ospedale di Grenoble vengono smentite le voci secondo le quali Michael Schumacher starebbe per abbandonare il reparto di rianimazione per tornare a casa.

Scrive Elisabetta Rosaspina per ‘Il Corriere della Sera‘:

(…) La strada per uscire dall’incubo è lunga, non si sono stancati di ripetere in questi tre mesi i neurologi e la portavoce della famiglia, Sabine Kehm, nei suoi rari e concisi comunicati. Ma il verdetto non è ancora scritto. Verso la fine della settimana scorsa i tabloid inglesi avevano annunciato che la moglie di Schumacher, Corinna, aveva deciso di allestire un’unità di terapia intensiva nella residenza della famiglia, in Svizzera.

Si precisavano anche i costi iperbolici, 12 milioni di euro, di un’impresa ambiziosa che aveva in realtà il sapore di una disfatta. Una resa di fronte a una dichiarazione d’impotenza dei medici francesi. Niente affatto, fanno sapere fonti ospedaliere: la battaglia è tuttora in corso, il paziente resta dov’è. E rimandano alle ultime affermazioni di Sabine Kehm: «Ci sono, talvolta, piccoli ma incoraggianti segnali. Sappiamo che in questo momento occorre avere molta pazienza – scriveva la portavoce poco meno di tre settimane fa -. Siamo e restiamo fiduciosi che Michael ne uscirà e si risveglierà».

Se Corinna, che quotidianamente fa una spola di 300 chilometri tra Grenoble e il lago di Ginevra, per stare vicino al marito e nello stesso tempo non lasciare soli i figli a casa, decidesse di ristrutturare la loro villa ricavandone un reparto su misura per un paziente in coma, vorrebbe dire che bastano sofisticate apparecchiature e un po’ di personale infermieristico a vegliare sul sonno del campione. Perché quel sonno è giudicato irreversibile.

Jean Alesi, uno dei migliori amici di Schumi e uno dei pochi ammessi al suo capezzale, non riesce nemmeno a immaginare un’operazione del genere: «Sarebbe ora di smetterla di diffondere continuamente notizie, perlopiù inventate, sullo stato di Michael. Basta, è roba da avvoltoi» s’indigna. Ma nonostante o, forse, proprio per l’assenza di qualunque bollettino medico ufficiale ormai dal 31 dicembre, supposizioni, diagnosi a distanza e conclusioni, magari affrettate, si susseguono quasi quotidianamente.

Nessuno ha smentito (finora) le complicazioni affrontate dal fisico di Schumacher, come un’infezione polmonare, poi superata, e un’importante perdita di peso, dovuta all’atrofizzarsi dei muscoli per l’immobilità. Ma «Michael Schumacher non è in stato vegetativo». E questa è ancora una buona notizia.

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