Michaela Biancofiore: Libero: “Vince lobby gay”. Fatto: “Resta la P3”

Michaela Biancofiore tra Mara Carfagna e Elisabetta Gardini
Michaela Biancofiore tra Mara Carfagna e Elisabetta Gardini

La punizione inflitta da Enrico Letta a Michaela Biancofiore non appare tale da incrinare la solidità del Governo, ma ha scatenato vivaci reazioni nei giornali vicini al Pdl, ma non solo: anche il Fatto quotidiano, che certo di destra non è e nemmeno pro Berlusconi, parte dalla rimozione sul tamburo per criticare, da sinistra, Enrico Letta:

“Letta stanga la Biancofiore. Ma gli impresentabili restano. L’ancella di B. dirottata dalle pari opportunità dopo le frasi contro i gay. Resistono cricche, P3, amici degli amici e sponsor”.

Il Giornale, di Paolo fratello di Silvio Berlusconi, ha scritto:

“Il governo ombra. Vince la lobby gay. Dopo una gogna preventiva il premier toglie alla Biancofiore la delega alle pari opportunità. Gli omosessuali sono più potenti dei cattolici, che si erano opposti invano alla Bonino ministro”.

Lo stesso Giornale sabato riportava le parole che sono costate a Michaela Biancofiore la deportazione dalle Pari opportunità alla Semplificazione:

“In una serie di interviste a Repubblica, Messaggero e Corriere della sera la Biancofiore ha ribadito di non essere omofoba: “Mi piacerebbe per una volta che anche le associazioni gay, invece di autoghettizzarsi e sprecare parole per offendere chi non conoscono, magari condannassero i tanti femminicidi delle ultime ore. Difendono solo il loro interesse di parte”. Nei miei confronti – dice – è stata messa in atto una discriminazione preventiva ingiustificata e fondata su presunte dichiarazioni malamente estrapolate. “I gay sono discriminati? Se è per questo sono più discriminate le donne. Perché, invece di fare queste sterili polemiche, le associazioni gay non fanno comunicati sugli omicidi delle donne? E perché non lo hanno fatto per il ferimento dei carabinieri?”. E poi ancora: “Odio le discriminazioni verso gli animali, figuriamoci verso le persone! Potrei anche prendere qualche collaboratore gay. E sono pronta a incontrare le associazioni. Al prossimo Gay Pride se mi invitano ci andrò, ma non mi metterò a ballare seminuda sui carri”.

Sulla stessa linea anche Libero:

“Le lobby gay sono riuscite a ottenere ciò che volevano: via Michaela Biancofiore dalle pari opportunità, […] tutto per qualche frase detta ai giornali che non è piaciuta al premier Enrico Letta, ma soprattutto ha fatto infuriare le associazioni del mondo gay friendly, a cui la deputata pidiellina è sempre stata abbastanza antipatica, per usare un eufemismo.

“Loro non hanno perdonato a lei una vecchia intervista in cui, tra il serio e il faceto, sosteneva che in pratica chi ama persone dello stesso sesso «è nato con una natura diversa e non ha vita facile», oppure «chi va con i trans ha dei problemi, come donna non lo accetto»”.

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