Mindfulness, la tecnica che combatte la confusione mentale

mindfulnessROMA – E’ una malattia di massa: fare una cosa e pensarne un’altra, passata o futura. Ora anche in Italia una tecnica, o stile di vita, la Mindfulness, che combatte questa nevrosi.

Scrive Michele Brambilla sulla Stampa:

È capitato a tutti noi: ci precipitiamo in una stanza perché dobbiamo «urgentemente» fare una cosa e, quando siamo entrati nella stanza, non ci ricordiamo più qual è questa cosa. Oppure prendiamo la pastiglia che il medico ci ha ordinato e un attimo dopo ci chiediamo: «Ma l’avrò presa la pastiglia?». Non parliamo dei dubbi sul gas, Giorgio Gaber ci fece una canzone: «Avrò spento il gas? Meglio andare a vedere».

Il motivo di una simile confusione mentale è molto semplice: viviamo nel presente, ma non viviamo il presente. Facciamo una cosa e ne pensiamo un’altra. Sul New Yorker, qualche tempo fa, è apparsa una vignetta senza parole divisa in tre fasi. Nella prima, un signore sta lavorando al computer nel suo ufficio e intanto pensa a giocare a golf. Nella seconda, sta giocando a golf e pensa a fare sesso con una donna. Nella terza, fa sesso con quella donna e pensa a quando lavorerà al computer nel suo ufficio. Risultato: questo signore, in realtà, non ha vissuto nemmeno uno di quei tre momenti della sua vita.

Contro questa nevrosi di massa si sta affermando negli Stati Uniti, e da poco anche in Italia, una «tecnica» (ma sarebbe meglio dire uno stile di vita) che si chiama Mindfulness, cioè consapevolezza, essere presenti con la mente; ma un altro termine forse più corretto è Heartfulness, perché si è presenti (o assenti) anche e soprattutto con il cuore.

Che cosa sia esattamente, lo spiega lo psichiatra Gherardo Amadei, docente all’Università degli Studi di Milano Bicocca e formatosi a questa pratica all’Università del Massachusetts, in un libro recentemente pubblicato dal Mulino che si chiama appunto «Mindfulness. Essere consapevoli» (245 pagine, 15 euro). Un altro libro molto utile – con un cd che fa da guida agli esercizi da praticare – è «Ritrovare la serenità» (Raffaello Cortina, 258 pagine, 24 euro) scritto da quattro psichiatri inglesi e americani: Mark Williams e John Teasdale docenti a Oxford; Zindel Segal dell’Università di Toronto e Jon Kabat-Zinn dell’Università del Massachusetts.

La Mindfulness ha radici nella tradizione buddista: ma non vuol convertire nessuno. Le antiche meditazioni orientali si innestano sulla medicina occidentale, anche sulla psicoterapia di Freud, e possono essere seguite da chiunque; intendiamo dire che si può seguire la Mindfulness restando cristiani o musulmani eccetera perché la religione non c’entra nulla. Si tratta piuttosto di imparare a «sentire» quello che stiamo vivendo, a partire dal nostro corpo (…)

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