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Mobilità statali: esuberi Difesa e Province per i Tribunali

di Alessandro Avico |16 Giugno 2014 9:04

ROMA – Dipendenti pubblici in mobilità trasmigreranno da esuberi di Difesa e Province ai Tribunali e agli uffici giudiziari, dove risultano 8 mila posti vacanti.

Ora, avverte il Messaggero di Roma,

“si punta ad accelerare i trasferimenti”.

La strada scelta, scrive Cristiana Mangani, è quella della

mobilità del personale in esubero presso Difesa, Enti locali e Province destinate a chiudere. Esperimenti già in alcuni casi effettuati e riusciti.

«Infatti – chiarisce Riccardo Fuzio, presidente della VI Commissione del Csm – la mobilità potrebbe essere un dato molto positivo. E comunque esiste già da sei, sette anni. Abbiamo personale amministrativo della ex sede Nato della Puglia, ci sono ex cassintegrati che ora lavorano in Cassazione. Di fronte a scoperture sul 30-35 per cento l’intervento deve essere urgente».

Rimane la difficoltà di ottenere dalla Ragioneria generale dello Stato il necessario via libera alle richieste di trasferimento volontario anche per motivi di allineamento stipendiale tra enti locali e ministeri. Senza contare che si sta facendo avanti anche la protesta di alcuni sindacati di categoria che, nei giorni scorsi, hanno inscenato una manifestazione davanti al palazzo di giustizia di piazzale Clodio.

I lavoratori pubblici della Cisal Fpc – circa 2000 nella capitale e 10 mila in tutta la Penisola – si sono organizzati in comitati spontanei rivendicando il riconoscimento professionale ed economico delle competenze acquisite, «da attuarsi – spiegano – prima dell’eventuale ingresso nella giustizia di personale proveniente da altre amministrazioni».

Nel frattempo, comunque, il lavoro sta andando avanti: i ministri Orlandi e Madia si sono già incontrati diverse volte per trovare la soluzione al problema. Di recente, poi, il Guardasigilli ha ribadito anche al Csm quanto sia grave l’emergenza, con ottomila persone in meno, e alcuni tribunali che registrano il 45 per cento di amministrativi mancanti.

La redistribuzione avverrà non soltanto con i trasferimenti da altri enti, ma anche attraverso concorsi pubblici per almeno 500 posti, così come si è impegnato a fare il ministro. Nel settore giustizia, infatti, sono più di dieci anni che non si fanno concorsi. E questo ha portato a conseguenze limite, come Roma dove la scopertura di personale ha raggiunto il 19,09 per cento: su 4478 persone previste nella pianta organica, 855 sono vacanti. Milano, con situazione ancora più grave: 27,02 per cento con 910 persone in meno. Napoli con il 20,52 per cento e 907 posti non occupati. Torino con il 22,14 per cento e 596 amministrativi in meno. Palermo con il 4,24 per cento e 96 posti vacanti”.

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