Rischio stangata sulle case sfitte, nuova nuova versione dell’art.18, Berlusconi vittima della Mafia, Belen scarica il nuovo boy, le tasse non si possono tagliare, Monti compra una tenuta sul lago Maggiore ma i paesani non ce lo vogliono, Almunia sembra sedotto da Google sull’abuso di posizione dominante, Finmeccanica nella nuova tempesta giudiziaria, la crisi di Messi e del Barcellona. Per chi non va al corteo del 25 aprile o è trattenuto a casa dal brutto tempo o dai compiti dei figli, qualcosa da leggere c’è.
Il Corriere della Sera ci dà la buona notizia in prima pagina: “Seconde case sfitte, a rischio stangata. Il decreto fiscale è legge. A luglio l’aliquota Imu potrebbe essere rivista al rialzo”; e la sviluppa a pagina 17 con Mario Sensini: “Ipotesi super Imu sulle seconde case sfitte”. Questo vale anche per chi dà un appartamento al figlio senza fargli pagare l’affitto e senza intestarglielo?
Il Sole 24 Ore ci traccia il quadro completo della nostra miseria: “Fisco, le novità per imprese e famiglie”. Urticante e divertente analisi di Raffaello Lupi: “Quando si preferisce il dettaglio ai veri problemi. Il gioco delle parti di regolare le minuzie”.
Vittorio Grilli, vice ministro dell’Economia, intanto ha messo una pietra sopra le farneticazioni del Governo di ridurre le tasse: “Non possiamo“, ha sentenziato: mancano le condizioni; prima ci vogliono i tagli alla spesa pubblica, ma non a parole.
Continua il balletto attorno al totem dell’articolo 18, cartina di tornasole del dilettantismo che pervade il Governo di Mario Monti. Il titolista di Repubblica sembra un po’ spazientito: “Artiocolo 18, si cambia ancora. Il Governo vuole correggere la norma, dando maggiori garanzie alle imprese. Confindustria: la Fornero parla, i sindacati se ne vanno” (articoli a pagina 4 di Valentina Conte e Paolo Griseri). Il Messaggero traduce: “Licenziamenti disciplinari, meno potere ai magistrati”.
Ma Libero non si illude e insiste sul “pasticcio esodati: il buco della Fornero ci costa 15 miliardi. Il ministro ha lasciato oltre 300 mila persone senza stipendio e senza pensione”. A Bari, alla Banca Popolare, l’hanno già risolta a modo loro: siamo al Sud, siamo in Banca e, informa il Sole 24 Ore “Sessanta esodati possono rientrare” grazie a una “intesa tra sindacati e banca”. Speriamo non sia l’inizio di una valanga che travolgerà il Governo e tutti noi.
Repubblica informa anche: “Stipendi fermi, mai così giù dall’83”. Fa eco il Giornale: “Stipendi massacrati. Colpa del mare di tasse, che ieri ha spinto un altro imprenditopre al suicidio”.
Mentre ci bombardano con le tasse, esplodono attorno al Palazzo sempre nuovi scandali. Il Corriere della Sera apre, come Messaggero e Stampa) con “Finmeccanica, le accuse dei Pm. Indagato Orsi: ‘Tangenti all’estero, soldi ai partiti’. L’amministratore delegato si difende: ‘Mai dato somme illegali alla Lega o ad altri'”. Maroni, sempre più in cattedra alla Lega, scarica Giuseppe Orsi: “Uomo nostro? No, è amico di Udc e Pd” (intervista di Marco Cremonesi sul Corriere). Il Fatto rivela di più: “Agusta inviava il boss Palazzolo. Secondo un dirigente del Gruppo, nel 2009 il cassiere di Riina fu spedito in Angola a un incontro organizzato dal Governo italiano”.
Bersani fa un po’ di demagogia e sostiene che i finanziamenti pubblici ai partiti “Vanno dimezzati subito” (Corriere della Sera). Forse sa che nessuno lo prenderà mai in parola.
Ma, ci tranquillizxza il Giornale, “Il gossip non va in crisi” e ce ne dà una prova: “Belen scarica già la nuova fiamma”.
A metà tra il pettegolezzo (italiano per gossip) e la cronaca politica è la notizia in prima pagina di Libero, sui recenti investimenti immobiliari della famiglia Monti. Riferisce Franco Bechis: “La signora Elsa acquista una tenuta sul lago Maggiore: tre ville, una vigna da 3,5 ettari e un bosco proprio a due passi dall’abitazione di Silvio Berlusconi. Metà dei possedimenti sono stati intestati ai figli”. Salvatore Garzillo è andato in giro per il paese vicino alla tenuta, Lesa (Novara) e finisce al bar davanti alla stazione. La padrona del bar è portavoce dei compaesani. Monti, dice lei, “ci sta ammazzando con tutte queste tasse, l’Imu, le pensioni…Qui occorre che trovi una soluzione quanto prima, altrimenti è meglio che non venga in villeggiatura da noi”.
Sui giornali del Fronte Anti Berlusconi grande risalto alla sentenza della Corte di Cassazione sul rinvio alla Corte d’Appello del processo a Marcello Dell’Utri per concorso esterno con la Mafia. La Cassazione ha sì annullato la condanna a 7 anni di reclusione inflitta a Dell’Utri, ordinando un nuovo processo. Ci sono dei buchi formali nella sentenza, ma le parole della Cassazione, come le riporta il Manifesto, sono durissime contro Dell’Utri nel suo ruolo di “mediatore” tra la Mafia e Berlusconi. C’è però una novità, che toglie certezza a quanti erano convinti che Dell’Utri fosse stato il tramite tra i mafiosi e Berlusconi, nei primi anni ’70, per procurargli quel capitale che gli avrebbe poi permesso di partire da palazzinaro nella brughiera della Brianza per diventare quasi padrone d’Italia, in un periodo, i primi anni ’70, in cui il “credit crunch” era peggiore di oggi e i soldi le banche non li davano nemmeno alla Fiat. Il rapporto tra Berlusconi e la mafia non è visto più, in questa sentenza pubblicata ieri, come tra imprenditore e azionisti, ma come tra una normale vittima di estorsione e protettori mafiosi. Mica male per Berlusconi, da socio a vittima è una bella patente di innocenza.
Tre notizie non da apertura, ma avranno effetti di lunga durata.
Sole 24 Ore: Luciano Benetton ha lasciato il posto al figlio Alessandro”.
International Herald Tribune, edizione mondiale del New York Times: “Un cambio di atteggiamento può aiutare Google con l’Antitust in Europa” e portare a un “atterraggio morbido”. Tradotto in latino vuole dire che lo spagnolo Almunia, capo dell’Antitrust, cerca l’accordo con Google e tutti i siti schiacciati dalle vessazioni di Google, quelli che hanno fatto esposti in Europa (come in America, dove è in corso una doppia indagine, da parte della loro antitrust e del Senato), possono dormire tranquilli, finirà in vuote promesse come è stato in Italia, anche a causa dell’impostazione sbagliata data dagli editori alle loro lagnanze.
Gazzetta dello Sport: “Torna a casa Messi. L’argentino sbaglia un rigore sul 2-1. Col catenaccio di Di Matteo, il Chelsea in dieci (un espulso) conquista la finale”.
Da leggere, per chi si appassiona di queste cose, sulla Stampa, il reportage di Domenico Quirico: “Tra i tuareg nel regno di Al Quaeda”. Un solo dubbio : un articolo così, è al suo posto in prima pagina sopra il titolo principale sulle tasse, in qualsiasi giornale, ma ancor più in un giornale diffuso soprattutto in Piemonte? Fa il pendant con il Politecnico di Torino che vuol fare parlare tutti inglese…
Le rassegne dei giorni e mesi scorsi.