ROMA – Non era facile ma Napoli è riuscita a peggiorare il proprio piazzamento nella classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita nei 107 Comuni capoluogo di provincia italiani: dal penultimo posto all’ultimo posto. “Giggino dalla rivoluzione al flop” scrive il Giornale:
Ma colpisce che la metropoli dalla quale ci si aspettava di più, in virtù del suo sindaco «rivoluzionario », non solo non migliori ma riesca a perdere posizioni. Fare peggio del 2012 non era facile ma Napoli c’è riuscita, scavalcata da una provincia che quest’anno ha prodotto più che altro brutte notizie: Taranto. Anche Milano, Genova, Firenze, Roma e Bari salgono qualche scalino. Tutte aree, tranne Roma, sulle quali i rispettivi capoluogo «pesano» meno di quanto faccia Napoli sulla sua provincia. Vediamo i parametri che chiamano in causa le amministrazioni locali: negli asili nido Napoli è al 104˚ posto; nellapagellaecologicaèal82˚; nellamicrocriminalità al 98˚; nei furti d’auto al 105˚.
Dopo essersi difeso dalle critiche dicendo «la gente è con noi», il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha reagito alla classifica 2013 del Sole con una battuta evangelica. «Gli ultimi saranno i primi», ha detto all’inaugurazione, a 37 anni dall’inizio dei lavori,della stazione Garibaldi della metropolitana, poco prima che si bloccasse la scala mobile sulla quale si trovava accanto al ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. Il sindaco è a metà mandato e finora si è distinto per i rimpasti di giunta e i dieci assessori silurati.Sembra di capire che per i prossimi due anni e mezzo attenderà l’avvento del regno dei cieli. Mentre aspetta, però, dovrebbe pensare che se i napoletani non lo dovessero riconfermare sarà per come (non) ha governato.
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