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Nicola Tanzi (Sap): “I poliziotti traditi dal governo”

di Gianluca Pace |10 Gennaio 2014 10:13

Nicola Tanzi (Sap): “I poliziotti traditi dal governo”

ROMA – “Traditi dal governo” denunciano i poliziotti. Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, accusa: “C’è disparità di trattamento fra forze dell’ordine e gli altri dipendenti pubblici. E soffriamo per una cronica carenza d’organico”.

L’intervista di Tommaso Montesano su Libero:

Perché sostiene che la vostra situazione è più grave di quella degli insegnanti?

«Rispetto al resto del pubblico impiego, sulla nostra busta paga pesano in maniera significativa le indennità accessorie».

Qual è la differenza tra i due meccanismi?

«Per gli insegnanti, tanto per fare un esempio, il peso maggiore è rappresentato dallo stipendio base. Per noi anche e soprattutto dall’assegno di funzione e dall’indennità integrativa speciale. Tutte voci bloccate dalla legge numero 122 del 2010. Restrizioni alle quali sommare il blocco dei contratti, originariamente previsto fino al 2013 e adesso prorogato a tutto il 2014, e il relativo tetto stipendiale. Sono fermi sia gli assegni dovuti agli scatti, sia gli aumenti frutto della progressione di carriera».

A quando risale l’ultimo contratto siglato dal comparto sicurezza?

«Al 2009. Dopodiché nel 2011 è stato disposto il tetto, ossia che nessuno, nel pubblico impiego, puòguadagnare piùdi quellopercepito nel 2010. Per noi si è trattato di una doppia beffa».

Per quale motivo?

«Chi ha avuto la fortuna di sottoscrivere un contratto nel 2010, ha continuato a percepire fino ad oggi lo stesso stipendio di allora, ma per noi l’ultimo contratto risale al 2009. Un’ulteriore penalizzazione. Peccato che le situazioni ridicole non finiscano qui».

A cosa si riferisce?

«Al paradosso degli straordinari. Da una parte, dovendo fare i conti con il blocco del turn over e la progressiva carenza di organico – in pochi anni siamo passati da 105mila a 90mila unità – siamo chiamati a fronteggiare sforzi sempre maggiori, dall’altra gli uffici amministrativi contabili delle questure sono costretti a usare il bilancino del farmacista».

Per centellinare gli straordinari?

«Certo. Perché dovendo rispettare il tetto stipendiale del 2010, più straordinari si fanno, maggiori rischi ci sono di sforare. Forse è il caso di fare un esempio con il sottoscritto».

Prego.

«Se domani rientrassi in servizio, con le norme attuali non potrei guadagnare più di quanto percepito nel 2010. Ma io in quel periodo già svolgevo attività sindacale. Quindi se tornassi, da sostituto commissario, alla procura di Bari, non potrei essere utilizzato per l’attività operativa perché altrimenti sfonderei il tetto retributivo. Ridicolo».

E quale sarebbe il suo compito, in quel caso?

«Dovrei stare in una campana di vetro tutto il giorno. Ma noi siamo poliziotti: gli straordinari, così come le missioni, sono obbligatori».

Qualcuno obietterà: i soldi non ci sono e bisogna tagliare.

«E allora perché leggo sui giornali che gli scatti degli insegnanti sono stati pagati usando i fondi derivanti dalla riduzione del loro personale? Perché per i poliziotti non è possibile la stessa strada? Noi come Sap lo abbiamo chiesto più volte al governo».

E la risposta qual è stata?

«Non c’è mai stata risposta.Eppure siamo passati, ribadisco, da 105mila a 90mila uomini. Quel risparmio doveva essere utilizzato per compensare il disagio dei poliziotti in servizio».

Adesso cosa farete?

«Ci aspettiamo un intervento del ministro dell’Interno. Angelino Alfano si impegni affinché i fondi risparmiati dal taglio dell’organico siano utilizzati per pagare le indennità accessorie, per finanziare il riordino delle carriere e per riaprire la fase contrattuale».

Nel frattempo con la legge di stabilità sono arrivati 100 milioni di euro.

«In busta paga porterebbero pochi euro. Saranno utilizzati per il fondo delle indennità operative. Tutti gli altri problemi, tuttavia, restano aperti».

Qual è la vostra ricetta per risparmiare ancora?

«La strada maestra passa per l’unificazione di tutte le Forze di polizia. Si immagini che dalla sola creazione di sale operative interforze si avrebbe più efficienza nell’intervento e un risparmio economico considerevole».

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