ROMA – Nigel Farage ci crede nell’alleanza con Beppe Grillo: in Europa potrebbero formare presto un gruppo autonomo. Leader dell’Ukip, partito indipendentista britannico, parla in un’intervista esclusiva a Emanuele Buzzi del Corriere della Sera:
«Da tempo mi affascina il lavoro politico di Grillo e sono rimasto colpito quando l’ho incontrato. Ha una mente politica acuta. Quello che mi ha impressionato di più è stata la sua passione nitida per la democrazia diretta».
Farete un’alleanza? «Sì, sono relativamente fiducioso. Entrambi vogliamo che funzioni. L’alternativa è rimanere tra i non-iscritti con meno tempo di parola, nessuna presidenza nelle commissioni, meno fondi e senza una segreteria preparata e professionale».
Cosa pensa di quei parlamentari pentastellati che hanno espresso disappunto per questa idea? «Col dovuto rispetto credo che dovrebbero smettere di ascoltare le informazioni sbagliate sull’Ukip diffuse dai loro nemici politici. Ai grandi banchieri e ai burocrati a Bruxelles piacerebbe vederci divisi perché in un gruppo insieme possiamo creare molti problemi».
Cosa succederebbe se i Cinque Stelle andassero coi Verdi? «Sarebbe un disastro per loro, sommersi in una amara brodaglia verde e agli ordini di una linea di voto che non vogliono. I Verdi negli anni 80 erano euroscettici e anti-militaristi. Li ho votati allora. Ma oggi sono un miscuglio di fanatici federalisti europei, tra i sostenitori più ferventi della guerra in Siria e Libia. Appoggiano l’euro. Coi Verdi la loro libertà politica sarebbe perduta».
Una parte degli attivisti 5 Stelle ha simpatie di centrosinistra, altri vi accusano di fascismo. «L’Ukip non è né di destra né di sinistra. Noi siamo oltre la semplice classificazione ma sopra a tutto vogliamo una democrazia nazionale per la nostra gente. Ricerche hanno mostrato che l’Ukip è il partito più votato tra il proletariato, anche più dei laburisti. Perché? Ci ergiamo a difesa della gente comune che sta perdendo il lavoro e vede il suo stipendio ridursi».
Come riuscirete a restare uniti se voi e il M5S sarete liberi di combattere le vostre battaglie? «Viva la differenza! Amo la diversità. La bellezza dell’Europa è la sua varietà di lingue, culture, cibi, vini, nazionalità e partiti politici. Un grande arazzo composto da differenti tessuti e colori. Formiamo un capolavoro maestoso. Ma coi 5 Stelle abbiamo molte battaglie comuni: contro l’euro, l’austerità e il Fiscal Compact».