Nomine, per Eni ipotesi Descalzi o Cao. Marcegaglia e Caio per Terna

Nomine, per Eni ipotesi Descalzi o Cao. Marcegaglia e Caio per Terna
Matteo Renzi (LaPresse)

ROMA – Le nomine, previste per lunedì mattina all’alba, prima dell’apertura della Borsa, dei vertici nelle grandi aziende tipo ENI, Enel, Finmeccanica e Terna, in cui il peso del Governo è decisivo tiene in subbuglio tutto il grande mondo della politica, dell’economia e dei giornali che in un modo o nell’altro hanno qualche conseguenza che incombe dalle scelte di Matteo Renzi.

Un aggiornamento è proposto da Roberto Bagnoli sul Corriere della Sera:

La short list con una decina di nomi «istituzionali» che Padoan ha inviato l’altro giorno al premier per una prima riflessione non sembra aver accontentato il presidente del Consiglio che sull’onda di un successo personale è attirato dalla tentazione di sparigliare tutto come ha fatto con le candidature per le Europee. In questa fase di grande attesa per il ricambio di un bel pezzo di potere del Paese, che in Borsa vale complessivamente per le 4 quotate circa 120 miliardi di euro, circolano moltissimi nomi tra i quali quello dell’ex presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. Di certo si può dire che ieri pomeriggio tardi a Milano Matteo Renzi ha incontrato il candidato «interno» come capoazienda di Eni Claudio Descalzi dando consistenza a una sua ormai definitiva avanzata a svantaggio del competitor più accreditato Stefano Cao. Così come per Enel sembra che il nome di Francesco Starace (Enel Green Power) al posto di Fulvio Conti sia cosa fatta anche se le chance del responsabile finanza Luigi Ferraris e quelle dell’ad di Endesa Andrea Brentan sono tutt’altro che tramontate. Ma sono tutte suggestioni e indiscrezioni che potrebbero essere capovolte tra due giorni. Domani a Firenze è in programma una riunione ad hoc per vagliare tutte le candidature selezionate dai cacciatori di teste per rinnovare i consigli di amministrazione. Un plotone vero e proprio la cui definizione dovrà tenere conto delle indicazioni dei fondi, di Assogestioni, delle varie anime del Tesoro.

Paolo Scaroni, l’amministratore delegato di Eni in uscita, ieri si è tirato fuori anche da un eventuale spostamento al ruolo di presidente. «Non ho totalizzatore su una mia riconferma ai vertici, non la gioco», ha detto senza però escludere totalmente un suo coinvolgimento come commissario senior europeo per l’energia raccomandando al governo italiano di aprire una riflessione sul tema quando scatterà il turno di presidenza. Non hanno trovato conferma i rumor su un coinvolgimento di ex ambasciatori nel ruolo di presidenti di garanzia mentre per le caselle di vertice i nomi più gettonati restano quelli di sempre: per Finmeccanica Gianni De Gennaro alla presidenza e come ad Giuseppe Giordo o Antonio Perfetti; per Poste Massimo Sarmi presidente, capoazienda Monica Mondardini o Maria Bianca Farina; per Terna presidente Marcegaglia e amministratore Francesco Caio, attuale commissario all’agenda digitale.

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