Omicidio Silvio Fanella, caccia ai mandanti: indagato Lele Macchi

Omicidio Silvio Fanella, caccia ai mandanti: indagato Lele Macchi
Silvio Fanell (nella foto), caccia ai mandanti: indagato Lele Macchi

ROMA – Scavano negli ambienti dell’estrema destra. Scavano e trovano nuovi nomi gli investigatori che cercano i mandanti dell’omicidio di Silvio Fanella, il contabile di Gennaro Mokbel ucciso lo scorso 3 luglio. Tra gli indagati c’è anche Lele Macchi che Rinaldo Frignani sul Messaggero definisce “uomo di fiducia dell’ex terrorista nero Pierluigi Concutelli”.

Così, sul Messaggero Rinaldo Frignani:

Da Ostia era fuggito subito dopo l’omicidio di Silvio Fanella. E per più di due mesi Emanuele Macchi di Cellere, ex esponente dell’eversione nera degli anni Ottanta, era sparito dalla circolazione. Una latitanza che gli investigatori della Squadra mobile ritengono ora collegata alla tragica fine del contabile di Gennaro Mokbel nella truffa Telecom Sparkle da due miliardi di euro, ucciso alla da un colpo di pistola Camilluccia il 3 luglio durante un tentativo di rapimento. Lele Macchi, uomo di fiducia dell’ex terrorista nero Pierluigi Concutelli, è indagato per omicidio con altre persone per l’omicidio Fanella.

Una svolta importante nelle indagini della Mobile, diretta da Renato Cortese, che dopo aver catturato i tre componenti del commando che agì alla Camilluccia sta dando la caccia ai mandanti. Uno di loro sarebbe proprio il nobile dei Parioli, poi residente a Ostia, rintracciato il 9 settembre a Port Camargue (Montepellier): tornava con la spesa nella sua barca a vela dove si nascondeva dopo la fuga dai domiciliari, proprio a Ostia.

Arrestato nel marzo 2012 era stato condannato a 12 anni, in primo grado, per un traffico internazionale di cocaina Santo Domingo-Genova-Roma. Ma Lele Macchi, secondo la Mobile, non si sarebbe occupato solo di quello. Due giorni prima della sua nuova cattura, gli investigatori avevano arrestato Egidio Giuliani e Giuseppe Larosa – il primo anche lui legato all’eversione nera – per concorso nel rapimento e nell’omicidio di Fanella.

Con loro c’era anche Giovanni Battista Ceniti, ex di CasaPound, abbandonato dai complici alla Camilluccia perché rimasto ferito all’addome durante la colluttazione con il contabile. Proprio ieri al giovane di Verbania è stata notificata in carcere un’altra ordinanza per sequestro di persona. La sua posizione si è aggravata anche per altri motivi: la Mobile ha scoperto che nell’irruzione comparvero due pistole (una Beretta e una replica modificata), ma una sola era di Fanella, e un taser per stordire l’ostaggio con una forte scarica elettrica.

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