ROMA – Mentre era in sala operatoria per una delicatissima operazione al cervello di asportazione del tumore, il suo letto d’ospedale è stato assegnato a un altro. Accade a Roma all’ospedale San Camillo. Il protagonista della storia è un ragazzino di appena 15 anni: al termine dell’intervento lo hanno lasciato in sala operatoria perché il reparto di Neurochirurgia era al completo.
Ne parla il quotidiano la Repubblica, riportando le parole del padre del ragazzo, Nicola Petrov, di origini bulgare ma da tempo residente ad Ardea.
“Siamo grati ai medici che hanno salvato nostro figlio”, racconta con un filo di voce Nicola Petrov, papà di origini bulgare da tempo residente ad Ardea.
“Negli ultimi giorni stava molto male e non capivamo cosa avesse. Poi all’ospedale ci hanno detto che era gravissimo e lo hanno subito operato. Al termine dell’operazione però i medici ci hanno spiegato che i posti letto nel reparto di Neurochirurgia erano terminati e quindi sarebbe dovuto rimanere in sala operatoria. Non capiamo come sia possibile – prosegue – perdere il letto durante l’operazione. Il giovane paziente è poi rimasto per l’intera giornata in sala operatoria fino a quando, l’azienda ospedaliera è intervenuta. Ieri sera, intorno alle 21, è stato trovato un altro posto letto nel reparto di Neurochirurgia: ‘Il ragazzo è stato seguito personalmente dal direttore del dipartimento di anestesia e rianimazionè ha chiarito il dirigente del San Camillo, Antonio D’Urso: È stato costantemente seguito e curato”.