Paolo Ziliani sul Fatto: “Il codice Chiellini non vale in Europa”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Ottobre 2013 - 18:09 OLTRE 6 MESI FA
chiellini

Chiellini (LaPresse)

ROMA – “Il codice Chiellini non vale in Europa”. Questo il titolo dell’articolo a firma di Paolo Ziliani sul Fatto Quotidiano di venerdì 25 ottobre.

Nel più insospettabile dei luoghi, il sito VecchiaSignora.com , punto d’incontro di molti tifosi della Juventus, si discuteva ieri de “Il vizietto di Giorgio Chiellini”. E si leggevano cose così. “Giorgione purtroppo per noi è troppo pericoloso: trattenute, scivolate killer, liti continue in area, stop e appoggi sbagliati e spesso fuori posizione. Quest’anno ce ne sta facendo vedere veramente troppe!”. “Chiellini non è un giocatore di calcio, va bene per giocare a rugby o football americano. Spero che Conte capisca che per 3-4 mesi deve stare in tribuna e far giocare altri”. “Giorgione non è scarso ma lo reputo poco intelligente come giocatore. È sempre aggrappato all’avversario. In Italia gli va di lusso, gli arbitri dovrebbero dare 15 rigori a partita, ma in Europa non funziona così”. “Chiellini ieri ha sfoderato il suo repertorio: trattenuta inutile per il rigore e colpo proibito a Ronaldo. Deve smetterla con queste cose”.

Per la serie “La gente non è stupida come si pensa”, questi sono i pensieri dei tifosi all’indomani di Real-Juventus 2-1, che passerà alla storia come la partita delle “Chiellinate”. E anche se Massimo Mauro, seconda voce-Sky, proclama in diretta che “questo è un rigore che io non fischierei mai!”, contribuendo alla più totale diseducazione del popolo pallonaro (…), tutti capiscono che non è così: Chiellini fa un intervento italian-style, quelli che i nostri arbitri non fischiano mai, e l’arbitro tedesco Grafe lo punisce col rigore come l’odiatissimo Moreno (Ecuador) aveva punito con un giusto rigore l’affossamento di Ahn ad opera di Panucci al pronti-via di Corea-Italia 2-1 al Mondiale 2002. (…)

E poi lui, Chiellini. Recidivo in espulsioni in gare di Champions (marzo 2009, Juve-Chelsea 2-2, fallaccio da dietro su Drogba lanciato a rete), ha un curriculum di “Chiellinate” da far rizzare i capelli. Tre settimane fa, in Juventus-Milan 3-2, su azione d’angolo affossa Muntari in area, Rocchi fa proseguire e si vede Buffon (immagini Sportmediaset) che gli urla in faccia: “Chiello! Stiamo attenti! Ho detto stiamo attenti, capito?”. A inizio aprile, nella doppia sfida contro il Bayern, passa i 180 minuti a fare a mani in faccia con Mandzukic e Robben che non gliela fanno mai vedere.

Ed è lui quello che in Napoli-Juventus 1-1 viene sorpreso mentre tira i capelli a Cavani, che poi reagisce con una gomitata; quello che in Juve-Lazio 2-1 stende Diakite in area con un doppio colpo, gomitata sinistra e manata destra; quello che in Juve-Udinese 2-1 sferra una gomitata a Fernandes: quello che in Atalanta-Juve 0-2 trattiene per la maglia Denis fin quasi a denudarlo. Il tutto nel cuore del-l’area, sempre davanti ad arbitri invariabilmente non vedenti. (…)

Già, dopotutto non è colpa degli arbitri se la Juve non è andata oltre l’1-1 a Copenaghen e il 2-2 a Torino col Galatasaray: club ai quali il Real ha rifilato 10 gol in 2 partite, 6 ai turchi, 4 ai danesi. E allora? Allora l’arbitro Grafe c’entra poco. Perché la verità è che Pirlo ce l’ha con Conte che lo sostituisce, Conte con Agnelli che non gli ha preso i top player, Agnelli con Conte perché gli ha preso Tevez ma lo sente dire che la Juve è più debole, Conte con Agnelli perché gli sta vendendo Pogba e insomma, alla Juve volano le coltellate. È la crisi del terzo anno. Sacchi, il capostipite dei mister-martello, durò al Milan 4 anni. Forse Conte alla Juve si ferma prima.