Papa Francesco, il dissenso nascosto dentro la Curia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Maggio 2015 - 11:41 OLTRE 6 MESI FA
Papa Francesco

Papa Francesco

ROMA – “Ci sono tre numeri – scrive Massimo Franco del Corriere della Sera – che racchiudono le incognite del papato di Papa Francesco: 20, 70, 10. Sono le percentuali con le quali viene fotografato il suo consenso nella Roma vaticana da parte degli uomini a lui più vicini”.

L’articolo di Massimo Franco: Il 20 per cento, secondo le loro analisi, è quello di chi si è convinto di doverlo appoggiare; il 70 comprende una sorta di maggioranza silenziosa e indifferente, che lo asseconda in attesa di un altro Pontefice; e il 10 per cento fotografa il drappello dei nemici del papato argentino, sebbene magari non dichiarati. Sono cifre che, numero più numero meno, rimbalzano a Casa Santa Marta, dove abita Francesco; nella comunità latinoamericana di Roma; e in Argentina. Ma nel mare di anonimato nel quale affiorano critiche a Jorge Mario Bergoglio si intuisce una potenziale frattura geografica e strategica. Vero o no, il Papa sembra esprimere un modello di Chiesa «ostile all’Italia, all’Europa e in generale all’Occidente inteso come Nord del mondo», sostiene un cardinale italiano. Col risultato di vedere crescere una fronda annidata nella terna ambigua del 10-70-20. Si scopre perfino un inizio di rigetto dei capisaldi del pensiero di Bergoglio, come la famosa conferenza di Aparecida del 2007 nella quale si affermò la sua leadership in America latina, e che il Papa cita spesso. Ci sono cardinali e vescovi che non nominano mai Aparecida. Sostengono di non capire le riforme di Francesco. E avvertono che il modello Buenos Aires non può essere applicato a tutta la Chiesa. È un’esperienza, obiettano, non l’esperienza della Chiesa (…). Il timore è che additando in modo impietoso i limiti della Chiesa, Francesco si rafforzi personalmente ma finisca per indebolirla. Anche se tutti gli danno atto che in due anni di papato, l’immagine dei vertici del cattolicesimo è cambiata in meglio. Gli scandali come Vatileaks, le beghe dello Ior, la stessa pedofilia oggi hanno assunto contorni meno traumatici. A livello internazionale l’attivismo sta producendo risultati vistosi, sebbene a volte controversi: la Santa Sede è protagonista come non le accadeva da molto tempo, dall’Ucraina, al Medio Oriente, a Cuba. E quanti frequentano Francesco aggiungono che dire di non capire tutto questo è la risposta tipica di chi non vuole cambiare nulla: semplificazioni che rivelano probabilmente più una frustrazione che la realtà (…).