ROMA – Il Papa scambia un miracolo per una parabola, scrive Libero, Papa Francesco sbaglia a definire il miracolo di Gesù. E i cattolici tradizionalisti si scatenano: semplice svista o interpretazione voluta?
L’articolo di Libero:
Il miracolo (questo il termine corretto) dei pani dei pesci è infatti l’unico (a parte la resurrezione) fra quelli compiuti da Gesù ad essere presente nei quattro vangeli. In quelli di Matteo e Marco è perfino ripetuto. Nel primo caso – quello raccontato da tutti gli evangelisti – cinque pani e due pesci sono riusciti a sfamare quasi 5 mila fedeli. Nel secondo miracolo raccontato in due vangeli sette pani e pochi pesciolini sono riusciti a sfamare 4 mila uomini, donne e bambini presenti al miracolo. Una parabola è altra cosa: una storia evocata da Gesù – non necessariamente reale, avvenuta – per chiarire meglio quel che stava dicendo ai discepoli o alle folle. Sono parabole ad esempio quelle del figliol prodigo, del buon samaritano, del fattore infedele, della pecora smarrita, della zizzania, del buon pastore (e tante altre). Un miracolo è invece un fatto straordinario avvenuto e testimoniato. Definirlo “parabola” è un po’ come confondere la storia con una fiction, ed è comprensibile la sorpresa suscitata dalle parole del Papa. Piccolo episodio in sé, che però ha scatenato una caccia al ghostwriter che avrebbe fatto scivolare il pontefice sui pani e sui pesci. Una leggerezza? Una volontaria riduzione del miracolo evangelico a parabola? Sgambetto voluto o involontario? A moltiplicarsi senza alcun aspetto miracoloso sono state subito le interpretazioni, anche maligne, circolate dal giorno successivo.
E c’è anche chi ha notato come nel pur breve pontificato di Francesco il miracolo dei pani e dei pesci sia già stato presente più volte (era il cuore della sua omelia ad esempio per la festa del Corpus Domini), e che almeno in un’altra occasione fosse stato citato dal Papa in modo certo non convenzionale. È avvenuto il 16 maggio scorso, durante l’udienza in Vaticano proprio del comitato esecutivo della Caritas internationalis. Rispondendo ad alcune domande, papa Francesco ricordò proprio quel miracolo dei pani e dei pesci e disse: «Non si moltiplicarono. No, non è la verità: semplicemente non finirono, come non finì la farina e l’olio della vedova. Non finirono. Quando uno dice ‘moltiplicare’ può confondersi e credere che faccia una magia … No, semplicemente è la grandezza di Dio e dell’amore che ha messo nel nostro cuore, che – se vogliamo – quello che possediamo non termina». All’epo – ca nessuno ci fece caso, ma dopo questo nuovo inciampo sul miracolo ridotto a parabola, quel testo è tornato a circolare rinfocolando dubbi sui collaboratori del Papa. A soffiare sul fuoco del piccolo incidente sono ancora una volta i tradizionalisti, che nei loro blog hanno amplificato la vicenda con commenti che sfiorano l’apostasia. Da mesi sembrano guardinghi sul nuovo Papa, e ancora più sulla non comune condizione di due Papi (Francesco e il dimissionato Benedetto XVI) in vita. Cattolici negativamente stupiti dalla scarsa convenzionalità del nuovo Papa e turbati dalle profezie della mistica agostiniana tedesca Anna Katharine Emmerick sulla rovina della “Chiesa con due Papi”.
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