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Pd, operazione pulizia a Roma. Chiudono 20 sezioni sospette

di Gianluca Pace |8 Giugno 2015 11:32

L’articolo del Messaggero

ROMA – Oltre venti circoli del Pd, scrive Simone Canettieri del Messaggero, saranno chiusi per sempre. Si tratta quasi del 20 per cento delle sezioni romane dei dem (110 in tutto) che risultano per diversi motivi in difetto.

L’articolo di Simone Canettieri: E’ il caso di quelle nella zona Talenti-Montesacro, fortino di preferenze di Mirko Coratti, dove tra l’altro l’ex presidente del consiglio comunale, arrestato nella seconda ondata di Mafia Capitale, aveva anche un comitato elettorale, vittima di un attentato incendiario dopo la prima fase dell’inchiesta. Questo tipo di sezioni saranno chiuse. SOTTO LA LENTE Altre sono state individuate nel IV municipio e addirittura nel centro storico. Contestualmente si procederà anche alla riforma del partito romano: nascerà un circolo territoriale per ciascun municipio e qui, solo qui, si farà il tesseramento «con la massima trasparenza», assicura Orfini. Non solo. Altre sezioni saranno accorpate in un’ottica di razionalizzazione e risparmio. Già, perché c’è anche questo problema non secondario.

I DEBITI Tra le tante criticità riscontrate dal duo Orfini-Barca c’è quella relativa «all’esposizione finanziaria del partito». Molte sedi sono morose, non pagano l’affitto al proprietario dell’immobile che le ospita. Che in molti casi è il Comune di Roma (è accaduto a Ostia un caso analogo). Un passivo di circa un milione di euro che si aggiunge a un altro milione di debiti in capo alla federazione romana. Rivedere le case fantasma del Pd servirà anche a questo. All’analisi politica ci penserà il lavoro di Barca. GLI ISCRITTI L’ex ministro del Governo Monti ha ormai finito di mappare il Pd della Capitale bollato già dalle prime ricognizioni come «cattivo, pericoloso e clientelare». L’inchiesta interna condotta da una squadra di 30 ricercatori ha passato al setaccio tutte le sezioni nei 15 municipi. In base ai primi dati, da quanto filtra, circa il 20% dei circoli non svolgerebbe in realtà nessun tipo di attività politica, ma sarebbe solo funzionale all’attività feudale. E infatti Orfini passerà a spegnere la luce e a tirare giù le saracinesche. La quota è proporzionale agli iscritti fantasma del Pd romano. «Uno su cinque è fasullo», ha detto Orfini riferendosi alla platea intera degli ottomila. Ecco perché saranno riviste, anzi rivoluzionate, tutte le modalità di accesso al partito. Il mandato di Renzi è chiaro: bisogna rovesciare il tavolo. Per arrivare al prossimo congresso, eleggere i nuovi organismi – in carica è rimasto solo il presidente Tommaso Giuntella – e cercare, come dice Orfini, di non «essere più un partito respingente».

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