Pd punta i piedi in Europa, Bonafé: “Aspettiamo risposta Juncker su flessibilità”

Il pd punta i piedi in Europa
Simona Bonafé

ROMA – “Abbiamo ascoltato la posizione del Ppe e del capogruppo Manfred Weber e attendiamo che martedì Jean-Claude Junker, illustri al gruppo il suo programma e l’applicazione che intende dare alla flessibilità messa nero su bianco nelle conclusioni del Consiglio europeo”: così, l’europarlamentare democratica Simona Bonafé, auspica che la prossima settimana si verifichi la concretezza dell’apertura di Angela Merkel.

L’intervista sul Messaggero:

L’apparente cambio di rotta dei popolari mette a rischio l’esito del Consiglio europeo?

«Noi non chiediamo la revisione delle regole. Ed è singolare che siano proprio i tedeschi a obiettare: nel 2003 hanno sforato il patto di stabilità, e crescita, proprio per permettere le riforme di Schroeder. Noi chiediamo che quelle regole siano invece rispettate fino in fondo, non fin dove fa comodo. Anche in quel margine di flessibilità già previsto, ma mai applicato per investimenti e riforme. Il rigorismo ha irrigidito la crisi, laddove gli Usa ne sono usciti con politiche economiche espansive. Chiediamo, insomma, che il patto di stabilità sia anche di crescita. Non bastano l’integrazione dei mercati e la moneta unica, serve una visione politica».

Intanto, sono riemerse le tensioni tra Ppe e S&D.

«Attendiamo di conoscere la proposta di Junker e della sua commissione. Vedremo quanto e come sarà aperto alla flessibilità. Weber ha rappresentato la sua opinione di capogruppo, ma nel Ppe siedono anche partiti che sostengono le riforme in Italia. Sarà bene che chiariscano la loro posizione. Le riforme sono importanti proprio in una prospettiva di crescita. Come la flessibilità che non è un vezzo né una richiesta d’elemosina. Di certo, il Pd è l’unico partito che ha aumentato il proprio consenso difendendo l’Europa e raccontandola in una prospettiva diversa dal rigore che finora non ha prodotto benefici, puntando su crescita e sviluppo».

Le larghe intese europee rischiano la morte in culla, prima ancora di nascere?

«Penso di no, ma dobbiamo intenderci bene sui contenuti. E’ per questo che attendiamo la parole di Junker, per valutarle con attenzione».

Contemporaneamente si tratta sui nomi. Mogherini come mrs Pesc è una possibilità reale?

«Federica ha le carte in regola per un ruolo di così grande importanza e prestigio. La nostra attenzione, però, rimane focalizzata sull’Europa che andiamo a costruire e la discussione spero si concentri prima di tutto sulla linea da condividere in politica estera. Perché l’Ue non può continuare a parlare con 28 voci diverse, pretendendo di governare i processi d’immigrazione o avere voce in capitolo negli scenari di crisi».

 

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