Periscope, scherzi e interrogazioni in diretta. I presidi: “È illegale”

Periscope, scherzi e interrogazioni in diretta. I presidi: "È illegale"
Periscope, scherzi e interrogazioni in diretta. I presidi: “È illegale”

ROMA – Ogni mattina collegamenti video clandestini fatti dagli studenti all’insaputa dei prof mandano in live streaming tramite Twitter, e grazie a Periscope, sugli schermi degli iPhone quello che accade nelle aule.

Come raccontano Gerardo Adinolfi e Laura Montanari su Repubblica,

a Pordenone due ragazze di una quarta superiore, è storia di ieri, trasmettono mentre la prof spiega. «Che succede se vi sgama? » chiede un ragazzo online da un’altra città. «Niente, perché? » è la risposta sussurrata al telefonino. Quasi in contemporanea, a Lamezia Terme, tre sedicenni cercano compagnia virtuale durante un’assemblea di classe. «Parlate ragazzi altrimenti mi annoio», dice una ai 31 “visitatori” che seguono il live. Poi inquadra uno studente, da solo in un banco: «L’avete ghettizzato? », chiede un user. In aula ridono: «Si, in effetti è un po’ strano…». Su Periscope l’attenzione si brucia in fretta e da 31 i visitatori precipitano in pochi secondi a 9: «Noo non ci abbandonate », urla la studentessa che ha dato il via alla diretta. Una compagna chiede: «Ma con chi parli?». Risposta: «Con tutto il mondo!».

Provincia milanese, online l’insegnante che disegna il piano inclinato: «Prof, chiedono se sei sposata…». E lei che non capisce: «Chiedono chi? Diego, smettila». Mentre gli studenti scavalcano le mura delle aule e rendono social le mattinate, la maggior parte di insegnanti e dirigenti scolastici si chiede cosa sia Periscope. «Non ne sappiamo nulla» dice Irene Baldriga, preside del Liceo Virgilio di Roma. Stessa risposta dallo scientifico Ferraris di Torino. E il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Giorgio Rembado: «Non so cosa sia, però fare riprese in aula è illegale oltre che scorretto».

Fra le cattedre, chi conosce la app lanciata da Twitter lo scorso 26 marzo (…), pensa a come utilizzarla a scopi didattici: negli Stati Uniti c’è chi propone di usarla per conferenze e lezioni. Paola Stufferi, preside dell’alberghiero di Pordenone, dove gli studenti hanno fatto partire uno streaming, ammette di non conoscere Periscope: «Gli studenti sono nativi digitali noi facciamo fatica a tenere il passo…». Fine mattina, ultima diretta, da un liceo romano. La camera è su due ragazze: «Belle, le veline», commentano da fuori. Loro ridono: «Ci divertiamo così. E voi che fate? ».

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