Pmi, il fisco non allenta la presa: il peso delle tasse sale al 61,2% Pmi, il fisco non allenta la presa: il peso delle tasse sale al 61,2%

Pmi, il fisco non allenta la presa: il peso delle tasse sale al 61,2%

Pmi, il fisco non allenta la presa: il peso delle tasse sale al 61,2%
Pmi, il fisco non allenta la presa: il peso delle tasse sale al 61,2%

ROMA – Il total tax rate, ossia il peso complessivamente esercitato dal fisco sulle piccole e medie imprese italiane, riprende a crescere. Dopo il picco del 2012 (64,5%), coinciso con le manovre “lacrime e sangue” del governo Monti e la discesa al 60,9% nel 2015 e nel 2016, la morsa del fisco ha ripreso a salire, toccando quota 61,2% nel 2017. A meno che le pmi non optino per l’Iri, la nuova imposta sul reddito delle imprese che alleggerisce la tassazione sui capitali lasciati in azienda. In questo caso il total tax rate medio a livello nazionale scenderà al 58,1%.

È quanto emerge dall’edizione 2017 del Rapporto “Comune che vai, fisco che trovi” curata dall’Osservatorio permanente Cna sulla tassazione delle pmi. Il report, riporta Francesco Cerisano su Italia Oggi,

analizza l’andamento della tassazione in 135 città italiane, tra cui tutti i capoluoghi di provincia e basa la propria analisi su un’impresa italiana tipo (…)

L’andamento del Total tax rate si ripercuote anche sull’arrivo del Tax free day, ossia il giorno della liberazione fiscale, cioè la data a partire dalla quale l’imprenditore smette di lavorare per pagare tasse e contributi e inizia a guadagnare per sé. Nel 2016 la liberazione fiscale delle piccole e medie imprese in Italia è stata festeggiata il 10 agosto. Quest’anno la data dovrebbe essere la stessa, ma chi sceglierà l’Iri potrà affrancarsi dal peso del fisco già il 30 luglio. A livello locale, Trento, con un tax rate del 54,1%, si conferma la città meno opprimente per le pmi, mentre è Reggio Calabria il comune che tartassa maggiormente le piccole realtà imprenditoriali.

(…) Per alleggerire il peso sulle pmi, la Cna ha fatto precise richieste al governo (si veda altro pezzo in pagina). A cominciare dalla riduzione della tassazione sul reddito delle imprese personali e sul lavoro autonomo che si potrebbe realizzare utilizzando le risorse provenienti dalla spending review e dalla lotta all’evasione. Certo, un primo passo in questo senso è stato compiuto dalla legge di bilancio 2017 con l’introduzione dell’Iri che, come detto, consente anche alle ditte individuali e alle società di persone di pagare le tasse separando il reddito di impresa da quello personale, come nelle società di capitali. L’Iri, osserva la Cna, ha il pregio di «rendere più neutrale ed equa la tassazione del reddito di impresa, a prescindere dalla forma societaria adottata», nonché di favorire la patrimonializzazione delle pmi visto che la parte di reddito lasciata in azienda sconta una tassazione del 24%, molto più soft rispetto alle ben più salate aliquote Irpef.

Tuttavia, per rendere più «umano» il peso del fisco sulla piccola impresa bisognerà anche intervenire sull’Imu pagata sugli immobili strumentali, rendendola completamente deducibile (…)

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