Pompei chiusa per sciopero. Migliaia di turisti in rivolta. Spadafora, Giornale

L'articolo del Giornale
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ROMA –  “Non bastava il nubifragio – scrive Carmine Spadafora del Giornale – che ie­ri s­i è abbattuto su Pompei e sui già disa­strati  scavi (senza danni, apparente­mente). Ci voleva anche l’assemblea dei lavoratori che, invece, ha provocato enormi danni all’immagine di uno dei siti più visitati al mondo ma soprattutto forti disagi e le proteste di oltre mille tu­risti, provenienti da decine di paesi stra­nieri, rimasti fuori dai cancelli in Piazza Esedra e a Porta Marina per due ore e mezza: dalle 8,30 alle 11. I disagi sono proseguiti anche quando le porte degli scavi sono state aperte per consentire ai visitatori (ben più dei mille iniziali) di entrare finalmente nel sito”.

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Nelle ore dell’assemblea in molti si so­no consolati gironzolando tra le banca­relle o accomodandosi nei caffè della zona ma non era per quelli che erano ve­nuti. Indignazione, visi contrariati, pro­teste verbali, alcune molto forti nei con­fronti di chi stava impedendo l’accesso agli scavi. Una donna francese, che si trovava in compagnia del marito, si è espressa duramente nei confronti di chi aveva indetto l’assemblea.«È vergo­gnoso quello che accade a Pompei. So che non è la prima volta che i cancelli so­no chiusi. Sono degli approfittatori, san­no che i turisti vengono ugualmente a Pompei per ammirare le vostre bellez­ze, nonostante le difficoltà che si incon­trano. Ma ai vostri sindacalisti non im­porta nulla di lasciarci per ore al freddo o al caldo». Dalle pubbliche relazioni della Sovrintendenza fanno sapere che giovedì scorso dagli scavi era stata diffu­sa la notizia alla stampa e ai tour opera­tor che ieri ci sarebbe stata una assem­blea indetta da Cisl, Uil, Flp, Unsa, Usb, con sette punti all’ordine del giorno,tra cui il pagamento delle posizioni di lavo­ro pregresse e, (una beffa?), l’anticipo di mezz’ora dell’apertura del sito. Al­l’assemblea hanno preso parte non so­lo i lavoratori di Pompei ma, anche quel­li dei siti di Ercolano (chiuso), Oplonti (chiuso), Boscoreale e Stabia che rien­trano nella Sovrintendenza pompeia­na.
Ma l’avere preannunciato il ritardo dell’apertura dei cancelli alle ore 11 non è servito. Sono migliaia infatti, i visi­tatori che arrivano ogni giorno nei siti della Sovrintendenza pompeiana, che risiedono negli hotel di Napoli, che viag­giano con la circumvesuviana oppure con mezzi propri e quindi non informa­ti sulle assemblee dei lavoratori.
Ieri in cento si sono riuniti in assem­blea mentre chi paga loro lo stipendio restava fuori dai cancelli in attesa che la riunione terminasse. Ma, non è finita, i sindacati hanno annunciato altri cin­que giorni di assemblea. Si replica, quindi, da domenica a giovedì prossi­mi. Cancelli ancora chiusi dalle 8,30 al­le 12,30 (domenica) e dalle 7,30 alle 12,30 negli altri giorni. Avanti, si chiu­de, fino al prossimo sciopero. Oppure fi­no a quando i turisti perderanno la pa­zienza.

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