TRIESTE – Putin fa aspettare Letta e poi loda Berlusconi, almeno così sostiene il Giornale. Trieste è bloccata, 007 ovunque, limousine anti-mine, valigetta nucleare e Putin che arriva al vertice con Letta in ritardo “di un’ora e mezza” sottolinea il Giornale che poi riporta “più tardi, alla conferenza stampa, ricorderà che i rapporti con Silvio Berlusconi sono amichevoli e non cambieranno a seconda della congiuntura italiana, lui ha fatto molto per incrementare i rapporti tra Russia e Italia”.
L’articolo di Fausto Biloslavo:
La protezione ravvicinata di Putin è garantita da 35 uomini scelti giunti da Mosca, che comunicano con un sistema satellitare autonomo. Altri fanno da cornice esterna con i mezzi, comprese tre limousine presidenziali identiche e le armi giunti a Trieste con due giganteschi Antonov. La valigetta nucleare ha un veicolo tutto per sè scortata da ex Spetnatz, i corpi speciali fin dai tempi dell’Urss. Putin vuole solo gente fidata attorno, come l’autista della vettura blindata, sovrappeso, ma abilissimo a guidare. Il gioiello della sicurezza russa è un mezzo speciale Nbcr, che dovrebbe resistere agli attacchi nucleare, batteriologico e chimico. Se accadesse il presidente viene spostato in una specie di capsula completamente isolata, ma in caso di emergenza la chicca è l’hard room. Un luogo vicino al vertice e sicuro, che può essere pure un appartamento privato, dove la guardia presidenziale trasporta subito Putin. La «stanza » viene bonificata prima e presidiata da agenti speciali russi e italiani. A Trieste ha coordinato la sicurezza, con 300 uomini, il vicequestore Paolo Gropuzzo, per 10 anni comandante dei Nocs, le teste di cuoio della polizia, che conosce bene i russi.
Per il nuovo zar il menù del summit ha offerto a pranzo orzo con funghi porcini e carré di maiale condito da salsa di kren per concludere con lo strudel di mele. Prima dell’arrivo di Putin, che a Trieste ha trascorso mezza giornata, la sicurezza russa aveva addirittura ispezionato l’ospedale locale controllando le sale operatorie, in caso di necessità, per non lasciare nulla al caso.
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