ROMA – Circa 500 esuberi individuati su tutto il gruppo Rcs in Italia e per evitare i licenziamenti la strada del contratto di solidarietà. Ieri il management di Rcs ha incontrato i sindacati aziendali proponendo per la prima volta un taglio degli stipendi e delle ore lavorate a livello di gruppo, strumento che finora era stato utilizzato soltanto per i periodici, riservando ai quotidiani i prepensionamenti.
Solo in questo modo, però, secondo Rcs, ci si potrà avvicinare ai 56 milioni di euro di risparmi che erano già previsti per quest’anno nel piano 2013-2015, 50 dei quali in Italia e fra questi 30 milioni dalla forza lavoro.
Come riporta Andrea Secchi su Italia Oggi,
nessuna attività del gruppo sarebbe stata risparmiata dal piano, ma in particolare 15 milioni di euro dovrebbero arrivare dal Corriere della Sera e 4 milioni dalla Gazzetta dello Sport, il resto da poligrafici e altri dipendenti. Per questo gli esuberi nominativi sarebbero 67 al Corsera (327 giornalisti in totale), 33 alla Rosea (su circa 150) e 70 sui periodici, il resto su poligrafici e altri impiegati. Nell’incontro con i sindacati non è stato proposto il dettaglio sul piano di solidarietà, anche se le voci che circolavano in azienda sono di un taglio del 20/30% degli stipendi. In ogni caso sia il cdr del Corriere che quello della Gazzetta hanno rimandato al mittente l’ipotesi, rendendosi disponibili a un tavolo per discutere le possibili soluzioni che tengano conto del buon andamento economico dei due quotidiani.
Il piano di solidarietà del gruppo guidato da Pietro Scott Jovane sarebbe solo un tassello, perché le indiscrezioni che circolano sono quelle di ulteriori risparmi, per esempio con la razionalizzazione sui dorsi locali del Corriere.
Di fatto il problema dell’azienda è ancora l’abbattimento del debito con un business di gruppo non in grado di generare cassa a sufficienza, mentre ugualmente le cessioni, quella dei libri fra tutte per cui ci sono trattative in esclusiva con Mondadori, non riuscirebbero nello scopo.
Il settore, ha spiegato Rcs in una nota, «continua a caratterizzarsi per un calo costante dei ricavi editoriali tradizionali e per una persistente difficoltà sul versante pubblicitario: risulta quindi indispensabile per il Gruppo Rcs adeguare la struttura dei costi alle nuove condizioni del mercato, in modo da consentire la sostenibilità aziendale e tutelare l’indipendenza e la qualità delle nostre testate. Da qui la necessità di interventi finalizzati a rivedere sia i processi organizzativi che le attività lavorative, al fine di rendere il Gruppo Rcs maggiormente dinamico e flessibile, in linea con le sfide del mercato (…)