Regione Piemonte, perquisizioni Gdf per l’inchiesta sulla Gesconet

Regione Piemonte, perquisizioni della Finanza per l’inchiesta sulla Gesconet
Regione Piemonte, perquisizioni della Finanza per l’inchiesta sulla Gesconet

ROMA – Appalti in cambio di tangenti concessi dalla Camera dei deputati, dalla Regione Piemonte e dal Comune di Roma. L’inchiesta sulle assegnazioni alla Gesconet di Pierino Tulli entra nella fase cruciale con l’acquisizione di tutti i contratti siglati fino al 2012.

Scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera:

Dopo le ammissioni di uno dei dipendenti e il ritrovamento della lista dei pagamenti «in nero» relativa al triennio dal 2010 al 2012, il pubblico ministero Mario Palazzi ordina una ventina di perquisizioni in tutta Italia. Ma soprattutto dispone il sequestro delle pratiche proprio per verificare la regolarità della procedura e l’entità dell’offerta.

Gli specialisti del Nucleo valutario della Guardia di Finanza ieri hanno acquisito la documentazione in tutte le sedi istituzionali, compresa l’Agenzia territoriale per la casa della Provincia di Torino e, sempre nella stessa città, l’Agenzia regionale protezione ambiente. L’obiettivo è chiaro: identificare chi ha gestito ogni affare in modo da stabilire quale fosse la percentuale versata e così individuare il percettore finale.

L’ipotesi dei pubblici ministeri è che Tulli, in concorso con il suo braccio destro Maurizio Ladaga e con altri tre dipendenti, abbia creato provviste occulte spostando fondi all’estero e facendoli rientrare poi in Italia proprio per foraggiare chi doveva agevolarli nell’assegnazione degli appalti, consentendo alla Gesconet di aggiudicarsi i lavori nel settore del facchinaggio, dello smistamento della posta, della vigilanza privata.

Un ruolo chiave potrebbe averlo avuto anche la figlia di Tulli, Siriana, coinvolta insieme con il fratello Alessandro nella parte di inchiesta sul riciclaggio del denaro che qualche settimana fa ha fatto scattare una sessantina di perquisizioni.  Nel suo computer era infatti contenuto il file che ha svelato l’esistenza della contabilità parallela, l’entità delle somme versate e il nome dei mediatori che avrebbero avuto il compito di consegnare i soldi. L’elenco dà conto di versamenti per circa 300 mila euro, che riguardano soltanto una minima parte degli incarichi ottenuti (…)

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