Riforma scuola, il progetto: 4 nuove figure d’insegnanti. Abolito test medicina

Riforma scuola, il progetto: 4 nuove figure d’insegnanti. Abolito test medicina
Riforma scuola, il progetto: 4 nuove figure d’insegnanti. Abolito test medicina

ROMA – Dopo una settimana di tweet mattutini di Matteo Renzi (“vi sorprenderò”) e una raffica di anticipazioni, le linee guida del piano scuola non sono state presentate al Consiglio dei Ministri. Giovedì sera, 28 agosto, il ministro Stefania Giannini ha convocato il suo capo di gabinetto per dirgli: “Fermiamoci, c’è troppa carne al fuoco. Il premier mi ha chiamato e mi ha detto che il piano slitta”. Precari, insegnanti e studenti dovranno aspettare. Il prossimo Consiglio dei ministri, si ipotizza. Entro dieci giorni.

Scrive Corrado Zunino sulla Repubblica:

È possibile che il premier abbia deciso di frenare dopo il suo incontro, ieri fino alle venti, con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha sempre chiesto ai governi che si sono succeduti di non presentare decreti troppo gonfi. La riforma della scuola è complessa e ha bisogno di finanziamenti (un miliardo e mezzo, almeno).

Ieri il ministro dell’Istruzione aveva consegnato al premier la riforma. Stabilizzazione dal primo settembre 2015 di 100-120 mila precari, un piano di assunzioni fino al 2017 (50 mila insegnanti l’anno) per svuotare le graduatorie e ridimensionare le supplenze (l’Italia rischia una multa dall’Unione europea da 4 miliardi), quindi una fase contrattuale successiva che introdurrà premi per la carriera ridimensionando gli scatti d’anzianità. Ancora, inglese e informatica alle elementari, più storia, geografia, storia dell’arte e musica. Giovedì sera l’ultima riunione tecnica aveva individuato quattro nuove figure di insegnanti, definite nel ruolo (esperti e senior) e da affiancare al dirigente scolastico. Alle elementari si prevede un docente che si occuperà dei rapporti con le famiglie; alle superiori tre nuove figure: per l’orientamento, i bisogni speciali (disabili e assistenza psicologica) e la formazione interna. Saranno pagati meglio, il quantum si deciderà con il rinnovo dei contratti.

In serata il ministro Giannini ha ricevuto i rettori italiani, fortemente ostili all’abolizione del test d’ingresso per Medicina. L’abolizione, però, ci sarà. La proposta del ministro sarà presentata a settembre: via il test al primo anno e, come accade in Francia, selezione all’inizio del secondo. Quindi, una programmazione dei posti disponibili.

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