Ristrutturazione, se usi il bonus casa rischi la stangata dal catasto

Ristrutturazione, se usi il bonus casa rischi la stangata dal catasto
Ristrutturazione, se usi il bonus casa rischi la stangata dal catasto

ROMA – Se per ristrutturare la tua casa hai richiesto l’ecobonus sei a rischio stangata dal catasto. L’accesso al bonus casa, spiega Claudio Antonelli su Libero quotidiano, apre la strada ad una rivalutazione della casa e quindi del valore dell’immobile al catasto.

Antonelli su Libero scrive:

“In caso di frazionamenti, modifiche, ampliamenti o demolizioni, va presentato il modello Docfa. Una dichiarazione telematica che arriva dritta al Catasto e registra gli interventi. Negli ultimi tempi si sta verificando un fenomeno strano. A molti proprietari che hanno fatto ristrutturazioni e inviato il Docfa sono arrivati avvisi di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate-Territorio per contestare il classamento; cioè il valore catastale. Ovviamente imponendo un ritocco verso l’alto. Con una conseguenza molto chiara. Quando si tratterà di pagare le prossime tasse sulla casa gli importi saliranno e non di poco”.

Spiega ancora Antonelli:

“In ballo c’era un rincaro della rendita di circa il 30% (da classe 6 a 8 del Docfa) in base a «verifiche effettuate in base al D.M 701/94». In realtà senza che nessun funzionario avesse fatto alcun sopralluogo e senza che il rincaro fosse correlato ad alcuna specifica né parametro”.

E la sentenza della cassazione si schiera dalla parte dei cittadini, spiega Libero quotidiano:

“Con la sentenza 2386 in sostanza stabilisce che l’atto di classamento avendo natura valutativa e incidendo indirettamente sull’entità del debito tributario debba essere più che adeguatamente motivato. Chiaro. Ma quanti accertamenti verranno impugnati? Inoltre, è solo un “problema” di software oppure sotto c’è la speranza che di fatto ogni intervento di ristrutturazione possa far aumentare la rendita catastale?”.

Antonelli ha poi concluso:

“Avere un Catasto aggiornato è interesse sicuramente dello Stato (basti pensare che a quel punto le tasse si potrebbero inserire nella bolletta elettrica), ma anche del cittadino che non si troverebbe più di fronte all’incertezza e alla discrezionalità. Nel frattempo, fate attenzione. Occhio, che il risparmio della detrazione non sia la distrazione che nasconda un aumento di imposta perenne”.

Francesco De Dominicis, sempre su Libero quotidiano, spiega come aumenteranno le rendite catastali:

“Il punto di partenza per stabilire i nuovi parametri è il valore di mercato: secondo alcune tabelle pubblicate sul Sole24Ore, a Roma una abitazione principale potrebbe passare da un valore catastale di 112mila euro a un valore di mercato di 422mila euro, conunincremento del 274%; a Milano lo spread potrebbe essere del 252% da 110mila euro a 390mila; un divario sostanzialmente analogo a quello di Torino (+252%) che avrebbe immobili con valore catastale a 62mila euro e valore di mercato a 214mila euro.

Aumenti dello stessi livello si osservano anche per abitazioni più piccole, come i monolocali, magari da affittare a studenti. Nelle grandi città si registrerebbero differenze decisamente più robuste rispetto a quelle rilevate in provincia, dove gli incrementi di valore sono generalmente inferiori al 100%. Ciò non toglie che l’operazione di taratura dei nuovi valori dovrà essere calibrata con cura per evitare di dare una mazzata ai proprietari di casa e il colpo di grazia per l’immobiliare”.

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