Il ritorno di Alleanza Nazionale, il 14 dicembre si deciderà sul simbolo

Il ritorno di Alleanza Nazionale?
Il ritorno di Alleanza Nazionale?

ROMA – C’è già una data, il 14 dicembre, e un’idea: il ritorno di Alleanza Nazionale. Il 14 infatti si riunirà la Fondazione An con un ordine del giorno: sbloccare il simbolo. “La titolarità del simbolo è della Fondazione – sottolinea Alemanno – e il 14 arriverà il via libera”. L’ex sindaco di Roma collabora con Fratelli d’Italia all’Officina che lavora alla nuova destra. “Il termine ultimo è l’assemblea della Fondazione. A destra serve “un’amnistia generale” per costruire una casa comune. E l’obiettivo è mettere tutti assieme per correre alle Europee”.

Scrive Tommaso Ciriaco su Repubblica:

In Transatlantico circolano sugli iPhone i bozzetti del nuovo simbolo. Il più gettonato è proprio quello di Fratelli d’Italia con dentro una piccola An. Poi, certo, restano da discutere molti dettagli. Della partita sono anche Salvatore Tatarella e Domenico Nania, Donato Lamorte, Carmelo Briguglio e Adriana Poli Bortone. Gianfranco Fini non si mette di traverso, Italo Bocchino neanche. E i finiani, guidati da Menia e Daniele Toto, si adoperano per la svolta: «Che se ne parli è una vittoria del “Movimento per An”. All’assemblea si riparta da nome e simbolo di An. Se poi ci sarà un richiamo a quello di Fratelli d’Italia, nessun problema». Francesco Storace, invece, insiste da tempo per far rinascere solo il simbolo aennino, senza subordinate. Ma rischia di essere bruciato sul traguardo.
I problemi però non mancano. Giorgia Meloni – in pole per guidare la nuova forza di destra – è furiosamente ostile all’antico logo. Fabio Rampelli, con lei al timone di Fratelli d’Italia, spiega perché: «Se si vuole mettere nel nostro simbolo un richiamo al nome di An, è possibile. Magari “Alleanza nazionale e popolare”. Ma di tornare al vecchio simbolo non se ne parla. Non e-si-ste».
Poi ci sono Maurizio Gasparri e Altero Matteoli. Hanno traslocato in FI, si oppongono al gran ritorno. «Cercheremo di convincerli – promette Alemanno – ma andiamo comunque avanti a maggioranza». Se i soci non dovessero però dare il via libera al nuovo corso, Storace – assieme a Menia e Poli Bortone – è deciso a raccogliere comunque le firme per presentare il simbolo di An alle Europee. Nonostante il rischio di una bocciatura degli uffici elettorali.
E poi ci sono i soldi. Tanti e congelati. Bloccati da mille veti incrociati nel cda della Fondazione. E con una grana giudiziaria ancora da risolvere, come ricorda sul giornale d’Italia Antonio Buonfiglio: «Ragionando sull’origine e sulla natura delle decine di milioni entrati nelle casse della disciolta An, il Gip ha ordinato di proseguire le indagini anche per appurare eventuali ipotesi di reato che vedono come persona offesa lo Stato».
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