ROMA – C’è un racket a piazza Navona a Roma. Decine di falsi pittori che ogni sera propongono tele e riproduzioni di ogni tipo alle centinaia di turisti a passeggio. I venditori sono quasi tutti stranieri, mentre i “pali” arrivano da Roma e da Napoli.
Ne sono convinti gli uomini della Sicurezza pubblica emergenziale della polizia locale che l’altra sera hanno fatto un doppio blitz riuscendo a sequestrare quattrocento tele. Una decina i pittori identificati, mentre almeno una ventina sono riusciti a prendere il largo con la merce al seguito.
Racconta Riccardo Tagliapietra sul Messaggero:
Il primo controllo è scattato alle 19, il secondo qualche ora dopo con la piazza piena di cavalletti. Quando gli uomini dello Spe sono intervenuti nella piazza con due auto e un furgone centinaia di quadri sono spariti in pochi secondi. A lavorare una decina di persone, tra cui una donna che coordinava la fuga di massa, facendo uscire i pittori verso l’hotel Raphael, a largo Febo dietro la piazza. Una modalità che assieme ad altri elementi investigativi, ha convinto gli investigatori, che dietro il business degli abusivi di piazza Navona ci sia un vero e proprio racket.
Durante il blitz delle 19, vengono sequestrate le prime tele. I pittori abusivi, però, sono pochi, appena una decina. Qualcuno fugge e la piazza si svuota. Spariscono anche i venditori di cianfrusaglie che solitamente a decine circondano la fontana del Moro. Torna la calma. E dopo mezz’ora i pittori abusivi ritornano al loro posto. Non immaginano che i vigili hanno programmato un’altra incursione. Le tre pattuglie della Municipale messe a presidiare l’area dal Primo Gruppo non impensieriscono nessuno. Gli agenti stanno a guardare, chi seduto in auto, chi impegnato in qualche chiacchiera o a messaggiare con il cellulare. Uno dei vigili, con l’auto e il lampeggiante accesi, è vestito in jeans e scarpe da ginnastica e sembra non accorgersi di nulla mentre parla al telefonino. Forse è una strategia per preparare il terreno ai colleghi che stanno pianificando il blitz. Scatta la fase due. Le auto dello Spe tornano in piazza. Otto agenti non bastano a fermare tutti. Alcuni pittori prendono il largo aiutati dai pali che fanno sparire la merce nei vicoli. Gli agenti della Municipale in divisa che presidiavano il territorio, invece, rimangono immobili, come se la cosa non li riguardasse, lasciando ai colleghi dello Spe tutto il lavoro. Anche questa forse è una strategia.
Ben 354 tele finiscono nel camion della Municipale, con uno dei pali che cerca di capire se può riprendersi qualcosa. Ma il mezzo è presidiato e deve desistere. Alcuni dei pittori pizzicati a vendere abusivamente vengono sanzionati con 15.492 euro. Nel mucchio finisce pure una turista che ha pensato bene di infilare i piedi nella fontana, per lei gli agenti staccano un verbale da 160 euro. Viene repertata la merce sequestrata. Si tratta di qualche tela e riproduzioni stampate in serie. Identiche a quelle finite nei magazzini del Comando nei mesi scorsi. Tra i turisti c’è qualcuno che aveva già tirato fuori due banconote da cento per comprare una delle tele esposte(…)