Roma, abusivi in rivolta: show con le lamette

Roma, abusivi in rivolta: show con le lamette
Roma, abusivi in rivolta: show con le lamette

ROMA – Il caos di Roma capitale della illegalità è ben rappresentato da una cronaca di Laura Bogliolo per il Messaggero di Roma.

Al contrario Repubblica prende le parti per gli abusivi, magari solo per buonismo, ma dando una mano ai fautori della illegalità. Tra i due quotidiani più diffusi nella Capitale, Messaggero e Repubblica, si è determinata una specie di arroccamento su posizioni contrapposte, con Repubblica appiattita su Ignazio Marino (sindaco) e Nicola Zingaretti (presidente della Regione) al punto da negare l’evidenza dell’ormai insostenibile carico fiscale; e con il Messaggero, magari strumentalmente, tutto anti.

Il risultato si può sintetizzare in questi due pezzi di giornalismo: Repubblica che se la prende con i Vigili di Roma, che portano via in manette un venditore abusivo, con un tipico atteggiamento della sinistra da salotto: magari l’abusivo avrà anche “opposto resistenza o tentato di aggredire gli uomini in borghese”, ma, signora mia, il modo….un po’ di eleganza: “Fatto sta che la “passeggiata” ammanettata ha destato stupore e qualche protesta dei passanti”.

Di tutt’altro tenore l’articolo di Laura Bogliolo:

Nella terra di nessuno chiamata piazza Navona capita che centinaia di turisti assistano alla scena di un film horror. Purtroppo Quentin Tarantino non c’entra nulla con il sangue che ieri mattina ha bagnato i sampietrini vicini alla Fontana dei Quattro Fiumi. Nel disordinato e senza regole mondo dei pittori di piazza Navona ieri è scoppiata la rivolta quando uno sparuto gruppo di vigili urbani coordinati dal vicecomandante del Corpo, Antonio Di Maggio, ha impedito agli abusivi di installare i loro banchetti perché senza autorizzazione. In due hanno imbracciato un taglierino e si sono tranciati petto e pancia. Il più grave è un marocchino di 45 anni, Abdellah, bloccato dalle divise bianche mentre continuava a ferirsi. La corsa al Fatebenefratelli, 55 punti di sutura, poi è subito tornato a piazza Navona stavolta minacciando di darsi fuoco. Ambulanza, vigili del Fuoco, grida: piazza Navona è rimasta ostaggio per ore del caos provocato dagli abusivi mentre i turisti spaventati hanno preferito rimandare la visita a uno dei salotti più affascinanti di Roma, altri, in mezzo alla bagarre hanno filmato la scena, sconvolti, allibiti, mentre c’è stato chi si è scattato un selfie.

Nel frattempo la protesta si spezzava in due con il gruppo corso fin sotto la Lupa Capitolina del Campidoglio per chiedere un incontro minacciando di ostruire l’entrata nell’edificio. Uno degli abusivi si è arrampicato sulla terrazza del Campidoglio rimanendo in bilico. «Ci hanno detto che almeno fino al 28 non possiamo più stare a piazza Navona dove metteranno un maxi schermo per la beatificazione dei due papi» riferiva ieri un abusivo. Ma facciamo un passo indietro: i pittori di piazza Navona sono pittori? Vendono quadri? La maggior parte vende stampe, non dipinge. Stampe che tra l’altro ritraggono anche Venezia, Firenze e campagne colorate. «Le acquistano in via Casilina dai cinesi» racconta un venditore. E ci sono varie fazioni: i 40 che nel 2002 vinsero il bando di due anni; i cinque che fecero ricorso al Tar (uno lo vinse, per 4 c’è la sospensiva); tutti gli altri (insieme sono 120) che non hanno mai avuto alcun titolo e sono completamente abusivi. Nel pomeriggio scattava anche un sequestro per uno dei 5 autorizzati che ha provato a espandere il proprio spazio con grande disinvoltura proprio davanti ai vigili.

Tra di loro molti venditori di stampe comprate dai cinesi, diversi stranieri che prendono il 20% delle entrate. Poi c’è chi parla tranquillamente di «franchising della vendita di stampe». In pratica anche piazza Navona e i «pittori» sono entrati a far parte delle attività omologate che riempiono il centro: negozi di chincaglierie, fruttivendoli che vendono alcol. CAOS Il caos del mondo dei «pittori» a piazza Navona lo dimostra anche una comunicazione dell’agosto 2013 del I Municipio al gabinetto del sindaco e ai vigili con oggetto «criticità su controllo pittori alla luce della sentenza del Tar Lazio n. 11328/2010» dove appunto si parla del vuoto normativo, del bando del 2002 ormai scaduto, dell’attesa di un regolamento dal 2007, degli unici cinque che potrebbero esporre, visto che un parere dell’Avvocatura del Comune chiariva che la sospensione del divieto valeva soltanto per chi ha fatto ricorso. Insomma, da tempo l’amministrazione sa degli abusivi ma solo da qualche giorno sono partiti sequestri e multe da 5.000 euro scatenando rivolte tra turisti impauriti.

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